La polizia indaga sulla morte di una donna di 89 anni strangolata dentro la propria abitazione e apparentemente senza far resistenza
Spesso le indagini della polizia si fanno più complicate di quanto possano immaginare. Non sempre, infatti, tutto viene a galla immediatamente, ma anzi bisogna andarsi a cercare delle prove, avere intuito e occhio per scorgere delle situazioni particolari e che possono essere significative se non addirittura decisive. Frequentemente nei casi di cronaca leggiamo di episodi dei quali conosciamo l’esito, ma ci manca di sapere chi ne è l’artefice, il movente e perfino le modalità con cui questo è avvenuto. Episodi che chiedono una risposta rapida, importante per i lettori che seguono quanto avviene, ma soprattutto per la giustizia che deve avere un colpevole.
Un episodio simile è avvenuto pochi giorni fa in Giappone. La polizia della città di Isumi, nella prefettura di Chiba, lo scorso venerdì ha rinvenuto in una casa una donna di 89 anni senza vita. Al contrario di quanto è lecito pensare, però, il suo decesso non è dovuto a causa naturali, legate all’anzianità, ma si tratta di un omicidio del quale ancora oggi sappiamo veramente molto poco. Le forze dell’ordine, che hanno trovato il cadavere, stanno attualmente lavorando per individuare il responsabili, mettendo al vaglio una serie di profili presenti sulla lunga lista dei sospettati.
I primi risultati dell’autopsia, svolti sul corpo, hanno confermato l’ipotesi presentata dai poliziotti che hanno fatto la scoperta. La donna è morta per strangolamento, come lasciava pensare l’asciugamano ritrovato intorno al collo della povera vittima. Identificata in Shizuko Ishigami, questa è stata ritrovata sul letto della propria abitazione a faccia in giù e senza vita. Le analisi condotte hanno individuato la data del suo decesso a 24 ore prima del ritrovamento. Il primo sospettato, stando a quanto riferiscono i media locali, sarebbe uno dei dipendenti di una società di sicurezza.
Quest’ultima avrebbe contattato le autorità per testimoniare del fatto che uno dei propri lavoratori il 6 agosto si era recato presso la casa per dei controlli. Per il momento le sue generalità restano anonime, almeno fino alla conclusione delle indagini, ma il suo profilo è tra quello degli indiziati principali. A lasciar stupefatti i poliziotti è la mancanza di segni di lotta lungo il corpo dell’ottantanovenne, come se non avesse opposto resistenza al proprio omicidio. Una stranezza che si addice alla situazione, molto particolare, soprattutto perché vede come vittima una persona che, a testimonianza dei vicini, tendeva ad avere atteggiamenti amorevoli con tutti: “Non era il tipo di persona da far qualcuno. Non posso credere a quel che è successo”, dice una vicina di 70 anni.