Utilizzare l’acqua di mare per cucinare la pasta, l’infettivologo Bassetti: “Stupido e rischioso”. La’ultima moda dei social preoccupa gli esperti
La tendenza di utilizzare l’acqua di mare per cucinare, in particolare per la preparazione della pasta mentre si è a bordo di una barca, sta guadagnando popolarità sui social network come Instagram e TikTok. Questa pratica, che aveva già sollevato controversie durante la scorsa estate, continua a essere al centro dell’attenzione mediatica e del dibattito pubblico.
Negli ultimi tempi, numerosi utenti hanno condiviso video in cui mostrano come preparare pietanze utilizzando direttamente l’acqua raccolta dal mare mentre si trovano in navigazione. Questi contenuti hanno attirato l’interesse di molti follower, affascinati dalla possibilità di sperimentare metodi alternativi e apparentemente più “naturali” per cucinare i propri pasti. Tuttavia, questa tendenza non è esente da critiche e preoccupazioni legate alla salute pubblica.
L’infettivologo Matteo Bassetti ha espresso un forte dissenso nei confronti di questa pratica attraverso un commento su Instagram. Ha evidenziato i rischi associati all’utilizzo dell’acqua raccolta nelle vicinanze della poppa delle barche, dove sono presenti carburante, pompe di sentina che possono contenere olio e altri materiali potenzialmente nocivi. Inoltre, ha sottolineato il problema degli scarichi delle barche che possono rilasciare deiezioni nell’acqua circostante.
Bassetti sui suoi canali ha definito la scelta di usare tale acqua per cucinare come una “stupidaggine”, avvertendo che non bisognerebbe poi stupirsi se emergessero problemi sanitari vari a seguito di tale comportamento. L’infettivologo si è detto sorpreso dal fatto che ogni estate ci siano persone disposte a mettere a rischio la propria salute per seguire una moda diffusa sui social media.
La critica mossa da Bassetti pone luce su un aspetto spesso trascurato dai fautori della cucina con acqua marina: il mare non è una fonte illimitata ed incontaminata da cui attingere liberamente per le proprie necessità culinarie. Le acque costiere sono frequentemente soggette a contaminazione dovuta alle attività umane, inclusa la navigazione ricreativa che può contribuire significativamente all’inquinamento marino.
Utilizzare acqua raccolta direttamente dal mare senza considerarne la qualità o le possibili contaminazioni espone chi consuma i cibi preparati a potenziali rischi sanitari. Malattie veicolate dall’acqua possono derivare dalla presenza di agenti patogeni quali batteri, virus o parassiti oltre ai contaminanti chimici.
La crescente popolarità della pratica culinaria basata sull’utilizzo dell’acqua marina riflette il fascino esercitato dalle tendenze virali sui social media. Tuttavia, le preoccupazioni espresse da esperti del settore sanitario come Matteo Bassetti ricordano l’importanza della sicurezza alimentare e dei rischi associati ad alcune scelte apparentemente innocue ma potenzialmente dannose.
Prima di adottare pratiche diffuse sui social network è fondamentale valutare attentamente i possibili impatti sulla salute pubblica e personale. La sicurezza alimentare non dovrebbe mai essere compromessa in nome della novità o dell’intrattenimento digitale.