Clima: è sempre più probabile che il 2024 sarà l’anno più caldo

Clima: secondo Copernicus, è sempre più probabile che quello che stiamo vivendo sarà l’anno più caldo di tutti i tempi

Luglio 2024 si è distinto come il secondo luglio più torrido e, parallelamente, come il secondo mese più caldo mai registrato nella storia climatica globale. Questa rivelazione proviene dal servizio dell’Unione europea Copernicus, che ha monitorato una temperatura media globale di 16,91 gradi Celsius nel mese di luglio. Sebbene questa cifra sia leggermente inferiore alla temperatura media del luglio 2023 – attualmente considerato il mese più caldo mai registrato – la tendenza al riscaldamento non mostra segni di rallentamento.

Anno più caldo
Il 2024 sarà l’anno più caldo-Ansa-Notizie.com

Fino a giugno 2024, ogni mese aveva infranto i precedenti record di temperatura a partire da maggio 2023. “La serie di mesi da record è giunta al termine, ma solo per un soffio”, ha commentato Samantha Burgess, vicedirettrice del Copernicus Climate Change Service. Questo fenomeno sottolinea una realtà inquietante: nonostante le fluttuazioni mensili, il riscaldamento globale continua ad avanzare inesorabilmente.

Terra: un contesto climatico preoccupante

Il periodo compreso tra agosto 2023 e luglio 2024 ha visto una temperatura media globale superiore di ben 1,64 gradi Celsius rispetto all’era preindustriale. Inoltre, i giorni più torridi della Terra sono stati registrati nel mese di luglio con temperature medie giornaliere che hanno toccato i picchi massimi storici. Anche l’Europa non è stata risparmiata: la temperatura media del continente nel mese di luglio ha superato la norma del periodo 1991-2020 di circa 1,49 gradi Celsius.

Contesto terra
Il contesto della Terra è preoccupante-Ansa-Notizie.com

Le analisi effettuate dal Servizio per il cambiamento climatico Copernicus evidenziano disparità significative nelle temperature registrate a livello regionale sia in Europa che oltre oceano. Mentre l’Europa meridionale e orientale hanno sperimentato temperature ben superiori alla media, altre aree come l’Europa nordoccidentale hanno avuto valori vicini o inferiori alla norma stagionale. Parallelamente alle anomalie termiche si sono verificate variazioni nell’estensione dei ghiacci marini artici e antartici e nelle condizioni idrologiche globali. Il mese di luglio ha visto un’estensione del ghiaccio marino artico inferiore del 7% rispetto alla media; un dato preoccupante se confrontato con gli anni precedenti.

Il quadro idrologico delineatosi nel mese di luglio presenta forti contrasti a livello geografico: mentre alcune regioni dell’Europa settentrionale hanno sperimentato precipitazioni abbondanti causando inondazioni localizzate; altre aree come l’Italia peninsulare hanno affrontato condizioni significativamente più secche della norma. Le osservazioni raccolte dal servizio Copernicus delineano uno scenario climatico sempre più allarmante per il futuro prossimo. La tendenza al riscaldamento globale persistente sollecita una riflessione urgente sulle azioni necessarie per mitigare gli effetti devastanti dei cambiamenti climatici sul nostro pianeta.

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