Il ritorno di Trump su X: l’intervista con Elon Musk fa boom di interazioni

Musk intervista Trump su X: problemi tecnici, lodi e attacchi a Harris. Inizio travagliato per l’intervista, poi boom di interazioni

La tanto attesa “conversazione” tra Donald Trump ed Elon Musk su X ha avuto un inizio piuttosto accidentato. Prevista per iniziare senza intoppi, la diretta ha subito un ritardo di 40 minuti a causa di problemi tecnici che Musk ha attribuito ad un possibile attacco hacker. Questa spiegazione, tuttavia, non ha chiarito completamente le cause del disguido, lasciando spazio a speculazioni e interrogativi sulla sicurezza della piattaforma.

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Elon Musk e Donald Trump – foto Ansa – notizie.com

L’evento segna il grande ritorno dell’ex presidente Donald Trump sulla piattaforma sociale X, dopo quasi un anno di silenzio. L’ultima apparizione significativa di Trump su questo social media risale al momento in cui condivise la sua foto segnaletica relativa all’accusa di sovversione elettorale in Georgia. La discussione con Musk rappresenta quindi una sorta di rilancio mediatico per Trump, che cerca di riacquistare visibilità e slancio politico.

Domande morbide e tematiche calde

Durante l’intervista, Elon Musk ha posto a Donald Trump una serie di domande piuttosto morbide che hanno permesso all’ex presidente di rimanere nei confini dei suoi soliti argomenti prediletti come immigrazione ed economia. Nonostante le opportunità offerte da queste domande aperte, non vi è stata alcuna contestazione da parte dell’intervistatore riguardo alle dichiarazioni fatte da Trump.

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L’intervista trasmessa in diretta su X – foto x.com/elonmusk – notizie.com

Un aspetto notevole dell’incontro è stato lo scambio di complimenti tra i due uomini. Musk ha espresso ammirazione per la figura politica di Trump definendolo “la strada giusta” per il futuro della civiltà. D’altra parte, l’approvazione pubblica ricevuta da Musk è stata accolta con entusiasmo da Trump che ne ha sottolineato il valore significativo. Inoltre, è stata avanzata la proposta da parte del CEO Tesla/Musk riguardante la formazione di una nuova commissione presidenziale focalizzata sull’efficienza governativa.

L’intervista non si è limitata solo agli elogi reciproci, ma ha toccato anche tematiche delicate come politiche energetiche, cambiamento climatico e immigrazione con promesse audaci come quella della “più grande deportazione nella storia del paese”. Le accuse infondate lanciate da Trump contro i democratici hanno suscitato dibattiti accesi così come le sue osservazioni sugli ebrei che votano democratico hanno provocato indignazione.

La conversazione si è distinta anche per alcuni momentali balbettii o biascicamenti nell’eloquio dell’ex presidente che hanno generato attenzione sui social network; alla richiesta d’una spiegazione sul fenomeno il portavoce della campagna trumpiana Steven Cheung si è limitato ad insinuare dubbi sull’udito degli ascoltatori.

In risposta alle dinamiche emerse dall’intervista tra i due magnati ricchi ed egoisti – come descritti dalla campagna Harris – Joseph Costello porta voce alle preoccupazioni verso una campagna politica sempre più orientata ai bisogni delle élite anziché alla classe media americana.

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