La storia di Bing Olbum, un uomo di 89 anni ritrovato dopo dieci giorni nel deserto, è davvero sensazionale. Ha inizio lo scorso 1° agosto quando l’uomo è partito per un’escursione in montagna nell’enorme foresta nazionale di Salmon-Challis nell’Idaho, uno dei luoghi più aspri degli Stati Uniti dopo l’Alaska. Con sulle spalle solo uno zaino del peso di circa 8,5 chili, lasciò l’Hunter Creek Trailhead con l’obiettivo di arrivare dopo 5 giorni a McDonald Creek. Ad attenderlo dall’altra parte, il 6 agosto, c’era tutta la sua famiglia, pronta a riabbracciarlo per la grande impresa. Quando, però, dopo ore dell’uomo non si vedeva neanche l’ombra, i suoi parenti si sono iniziati a preoccupare.
La mattina dopo sono corsi dalle autorità per denunciarne la sparizione e far in modo che partissero le ricerche. Fin dalle prime ore la polizia forestale si è messa al lavoro con mezzi di terra e di aria. Sono stati perquisiti per giorni tutti i percorsi montani possibili, partendo dalle stesso punto in cui era iniziata l’esperienza di Bing, ma di lui non c’è stata nessuna traccia per giorni. La speranza dei familiari era legata alle sue esperienze passate, nonostante l’età avanzata, che gli fornivano i mezzi per sopravvivere. Eppure, di giorno in giorno i pensieri si sono fatti sempre più macabri.
I grandi sforzi non sembravano dare risultati, fino a quando al gruppo di ricerca non si sono aggiunti anche dei civili che, esperti della zona, l’hanno girata a bordo dei loro cavalli. Nella notte tra il 10 e l’11 agosto, questi si sono imbattuti in un campo allestito tra gli alberi che presto hanno scoperto appartenere allo stesso Bing. “Lo hanno trovato a metà strada lungo un sentiero da qualche parte sul lato, su un sacco a pelo” – rivela la figlia Jennifer, prima di aggiungere – “È stato svegliato dai fari e dopo averlo trovato lo hanno portato giù con un cavallo di riserva”.
La donna ha espresso ai microfoni dei media locali tutta la sua felicità e gratitudine per il ritrovamento: “Delle persone fantastiche” ha detto, in preda alla gioia. Questa ha poi raccontato che i suoi salvatori si erano dedicati interamente alla ricerca: “Avevano portato con loro cibo per 4 o 5 giorni, erano concentrati solo sul salvataggio di mio padre” confessa. Parte del merito, però, va anche all’uomo capace di sopravvivere con quel poco che aveva portato. Il coordinatore della ricerca Zollinger afferma che è stato effettivamente trovato quasi illeso e solo leggermente disidratato.