Un uomo è stato arrestato in Giappone per avere filmato sotto la gonna di una donna all’interno di un centro commerciale
Il voyeurismo è una forma di parafilia che consiste nel provare piacere solamente, o quasi, guardando soprattutto di nascosto – e quindi – spiando, persone seminude, nude o intente a spogliarsi, o, nei casi più estremi, impegnate in un atto sessuale esplicito. Questa disturbo può assumere diverse forme. La sua caratteristica principale prevede che i voyeur non siano direttamente connessi con la persona che gli interessa. Quest’ultima è spesso ignara del fatto di essere osservata, caratteristica quasi fondamentale per il voyeur. Secondo molte culture questa viene considerata una pratica deviante o addirittura un crimine. Vi sono, infatti, alcuni Paesi che hanno emesso delle legislazioni ad hoc per condannarla.
Il primo è stato il Regno Unito che, dal 1° maggio del 2004 ha dichiarato il voyeurismo – se non consensuale – un’azione illegale e condannabile penalmente. Un intervento che, l’anno seguente, ha deciso di applicare anche il Canada facendo entrare in vigore una legge simile verso la fine del 2005. In Giappone, in particolar modo, questo fenomeno si è sviluppato in forme particolari e con un enorme e inaspettato seguito, al punto da richiedere un intervento a livello legislativo per inasprire le pene. Nel 2021 i numeri della polizia nazionale parlano di più di 5.000 casi di arresto per scatti rubati, una cifra triplicata rispetto a 10 anni prima.
Nonostante l’inasprimento delle pene, però, il voyeurismo continua a farla da padrone nell’isola asiatica. Lo scorso giovedì, all’interno di un centro commerciale della città di Takamatsu, nella prefettura di Kagawa, un uomo è stato arrestato per aver fotografato le parti intime di una donna. Questo avrebbe approfittato delle scale mobili per rubare degli scatti sotto la gonna di una ragazza che stava salendo al piano superiore della struttura. A notarlo sarebbe stata una guardia di sicurezza. Questa avrebbe visto Shinsuke Mutsumura comportarsi in modo sospetto, avvicinandolo ha deciso di prenderlo in custodia e perquisirlo.
Quando ha preso il suo smartphone, lo ha controllato aprendo la galleria e tra le ultime riprese ha trovato anche un video di biancheria intima di diverse donne, oltre alle immagini della ragazza sopracitata. L’uomo è stato quindi arrestato e nei prossimi giorni dovrà presentarsi a processo. La pena rischia di essere molto severa, spedendolo in carcere per un bel po’ di tempo. Una decisione che potrebbe essere perfettamente in linea con quell’intenzione del governo giapponese di condannare un atto che ogni anno che passa si fa sempre più invadente tra la popolazione nipponica e che non sembrerebbe avere freni.