Sul suo profilo Facebook Mattia Tombolini, collaboratore scelto dall’eurodeputata Ilaria Salis, ha pubblicato foto che fanno discutere. Lui ribatte: “Ma ho anche dei difetti”
“Ma un portavoce di un eurodeputata può pubblicare le foto in cui un pupazzo che simboleggia la premier va a fuoco, dicendo che ne è affascinato?”. Sui social, si è accesa l’attenzione su Mattia Tombolini, collaboratore di Ilaria Salis, eurodeputata a Bruxelles. Tombolini, autore di diversi libri (tra cui “Vecchi di merda”, la cui copertina è stata disegnata da Zero Calcare), è direttore editoriale di Mome edizioni, che ha pubblicato “Questa notte non sarà breve”, il libro di Zero- calcare dedicato proprio alla Salis.
In questi giorni alcuni quotidiani di area centro destra hanno portato alla luce alcune prese di posizione di Tombolini: post sui social, battute più o meno forzate che riguardavano esponenti delle forze dell’ordine e alcune vicende che hanno riguardato Giorgia Meloni. “La Salis assume un assistente che pubblica le foto di poliziotti presi a bastonate”, ha pubblicato Libero, ricordando che il collaboratore della Salis si dichiara “affascinato” dalla Banda Bellini (che negkli anni settanta era conosciuta per le socrribande contro le forze dell’ordine e i componenti dei gruppi di destra). “Si, ma ho anche dei difetti”, ha replicato lui con un post. Sulla sua bacheca c’è anche una foto di cinque ragazzi che colpiscono dei poliziotti con bastoni e spranghe.
A febbraio scorso Tombolini pubblicò la foto di un pupazzo, costruito con la base di una fiamma tricolore come il simbolo di Fratelli d’Italia e il volto caricaturale di Giorgia Meloni, bruciato a Poggio Mirteto. “Ho realizzato due piccoli sogni questa domenica. Il primo era quello di dare una mano al Carnevalone Liberato, ci sono cresciuto e ho sempre pensato che fosse la festa più bella di sempre”, ha scritto, prima di ringraziare i circoli Anci. “È normale che gli altri rosicano, che altro possono fare? Ciao stronzi, bruciate pure voi”, ha scritto.
Quando qualcuno ha provato a fargli notare che “per manifestare il proprio dissenso ci sono modi migliori”, pensiero che è stato sottolineato da Paola, che pur definendosi di sinistra, ha ribadito: “Brutta, questa cosa…era meglio senza la testa della Meloni”. “Il falò si fa dal 1861”, la risposta canonica di Tombolini. Il collaboratore della Salis è stato condannato in primo grado a quattro mesi di carcere per aver insultato in passato il sindaco di Casperia (nella Sabina), Marco Cossu, esponente di Fratelli d’Italia e, sempre sui social, è facile trovare foto nelle quali lo si vede (nel 2017) con il megafono in mano e pronto ad opporsi allo sgombero di un edificio occupato abusivamente dai componenti dell’Alexis. “Non poteva che essere un collaboratore della Salis”, il pensiero che ha accompagnato sui social questa immagine.