Un incidente in Iran ha portato alla morte di 28 passeggeri in viaggio religioso, l’autista ha perso il controllo dell’autobus
In un incidente stradale in Iran hanno perso la vita circa 28 persone. Si trattava di pellegrini pakistani in viaggio per raggiungere Arbaeen, una meta a loro sacra. Avvenuto nella provincia centrale di Yasd, secondo quanto riporta l’agenzia di stampa statale iraniana Irna, anche altre 23 persone sono rimaste coinvolte in questo impatto, 14 di queste si trovano attualmente in condizioni critiche. Le motivazioni che hanno portato allo schianto del pullman non sono ancora note. La polizia sta portando avanti delle indagini a riguardo, nella speranza di arrivare presto a una soluzione. Una delle ipotesi prese maggiormente in considerazione è quella di un guasto meccanico al veicolo.
In particolar modo, ad aver ceduto sono stati i freni. Mentre l’autobus cercava di fare una ripida salita, questi hanno improvvisamente ceduto. L’autista inevitabilmente ha perso il controllo del mezzo e si sono andati a schiantare ad alta velocità alcuni metri alle loro spalle. Non ci sarebbero, quindi, responsabili diretti, ma solamente un problema tecnico che ha causato la morte di decine e decine di persone. L’agenzia di stampa ha fornito anche alcune foto che rivelano il pullman gravemente danneggiato e capovolto con il tetto verso il terreno. Sullo sfondo si vede la facciata di un edificio parzialmente crollata.
I morti verranno tutti riportati nel loro paese, in Pakistan. Nel frattempo, il primo ministro pakistano, Shehbaz Sharif, ha voluto esprimere tutte le sue condoglianze e il dolore sui social media. Sul proprio profilo X ha scritto: “Ho ordinato alla nostra missione a Teheran di offrire tutto l’aiuto possibile alle famiglie colpite“. In seguito, Sharif ha ordinato che venga data assistenza alle famiglie colpite dalla loro missione religiosa a Teheran. Ha voluto, inoltre, sottolineare l’importanza delle telecomunicazioni per coordinare questi sforzi. Ancora Irna, fa sapere che c’è però la necessità di adeguate strutture di trasporto per poter riportare i corpi a casa.
Ma perché Arbaeen? Ogni anno, un’enorme folla di pellegrini sciiti da tutto il mondo si reca in Iraq per lo stesso motivo. Si tratta di una cerimonia commemorativa sciita che si tiene 40 giorni dopo la festa di Ashura. Quest’ultima è una festa in memoria della morte di Imam Hussein, ovvero il nipote del Profeta Muhammad, e dei suoi compagni nella Battaglia di Karbala, che si combatté nel lontano 680 d.C. Questo evento fu storico perché portò alla divisione tra quelle che erano le due principali fazioni dell’antico Islam: quindi quella sunnita e quella, per l’appunto, sciita.