Un uomo è stato arrestato per aver palpato senza consenso una donna, alla polizia ha confessato che si sentiva eccitato in quel momento
Il rispetto verso il genere femminile dovrebbe essere uno dei capi saldi della società in cui viviamo. Eppure, da anni a questa parte è diventato uno degli argomenti più discussi. Casi di stalking, violenza e stupro sono tra i mali più grandi dell’essere umano con le istituzioni che tentano di risolverlo, seppur con sforzi a tratti rivedibili. L’istinto animalesco dell’uomo, per quanto questa espressione possa apparire forte, troppo spesso ha la meglio e quando questo avviene porta ad episodi che mettono in cattiva luce l’intera umanità. Gesti che prescindono da qualsiasi scusa o giustificazione, le quali non fanno altro che favorire il loro ripetersi.
L’obiettivo dell’essere umano, in ogni sua forma, dev’essere quindi quello di combattere questi problemi con comunione di intenti. Unirsi per una lotta costante, senza ripensamenti e con concreta volontà di arrivare a dama, portando a quella che sarebbe realmente una svolta storica, ma soprattutto dovuta. Una battaglia che non dovrebbe dividere, come troppo spesso avviene, i due sessi, ma portarli sullo stesso terreno di scontro, l’uno al fianco dell’altro per quello che sarebbe un bene per tutti e non solo per chi è vittima di questo sistema malato che governa e domina senza troppi freni.
Palpa la ragazza perché eccitato
L’ennesimo caso di questo tipo è avvenuto lo scorso giugno in Giappone. Negli scorsi giorni un uomo di 27 anni è stato arrestato dalla polizia di Tokyo con l’accusa di aver abusato di una donna di circa vent’anni. La ragazza, stando alle ricostruzioni, stava camminando lungo una delle strade della Capitale giapponese, nel quartiere di Itabashi, quando Kairiku Kiryu – questa l’identità del ventisettenne – ha iniziata a chiamarla da lontano, spaventandola. Non ricevendo alcuna risposta, l’uomo gli si è avvicinato minacciosamente, le ha chiesto se stava tornando a casa e non ricevendo ancora nessuna risposta, l’ha abbracciata da dietro, palpandole il seno.
Terrorizzata la ventenne se l’è riuscito a scrollare di dosso e a fuggire via a caccia di aiuto. Pochi metri più avanti ha trovato una cabina della polizia, dove si è andata a nascondere, per poi raccontare tutto quello che gli era successo e denunciare Kiryu. Da quel momento sono partite le indagini a caccia dell’uomo, conclusesi a quasi due mesi di distanza con la sua identificazione. Portato in centrale per l’interrogatorio, l’uomo ha confessato tutte le accuse, per poi raccontare: “Sì, l’ho fatto davvero. Ero ubriaco e mi sentivo eccitato, quindi l’ho fatto“, ha rivelato presentandola come una cosa normale