Ogni giorno centinaia di bagnanti vengono punti da una medusa, sulle spiagge viene lanciato l’allarme, un esperto spiega il motivo
Un’invasione di meduse sta attanagliando la Costa Brava – regione costiera della Catalogna – da diversi mesi. Tra queste, pullulano le specie più comuni della costa catalana, quindi le cosiddette ‘meduse dalle uova specchiate’ e ‘le meduse a cavolfiore’. Per quanto queste specie risultino essere velenose, una loro puntura non è pericolosa per l’essere umano. Un loro morso, infatti, non provoca altro che una lieve irritazione alla pelle e un po’ di bruciore sul punto. Tra le spiagge che più di tutte sono state colpite, ci sono quelle della provincia di Girona.
Se, però, per quel che riguarda le altre zone la specie è inoffensiva o, comunque, poco pericolosa, nella provincia di Terragona, nella zona più a sud della Catalogna, le cose sono andate ben diversamente. Nel mese di luglio, infatti, due spiagge, sono state chiuse dopo che dentro l’acqua erano state avvistate decine e decine di caravelle portoghesi, meduse molto più dolorose e pericolose per la specie umana. Una puntura di questo tipo di medusa non solo è estremamente dolorosa, ma in alcuni casi può portare anche ulteriori complicazioni. La febbre e i problemi respiratori sono solo alcuni dei principali sintomi che si possono riscontrare dopo esser stati punti.
La causa dell’invasione delle meduse
Tra maggio e agosto di quest’anno, quasi 7.500 bagnanti hanno chiesto l’intervento di bagnini o medici dopo la puntura di una medusa. Stando a quanto mostrano i dati ufficiali, si tratterebbe di un incremento di almeno il 41% in più rispetto allo scorso anno. L’applicazione MedusApp, un sistema su quale le persone hanno la possibilità di segnalare quando avvistano o vengono punti da una medusa, vengono mostrati tutti i giorni migliaia di messaggi. Stando a quanto fanno sapere gli scienziati, la causa principale di questa fastidiosa – e dolorosa – invasione delle meduse è individuabile nei cambiamenti climatici. L’innalzamento della temperatura del mare spinge questi animali a spostarsi verso la riva dove, con il mare più caldo, trovano un habitat naturale idilliaco.
“L’acqua di mare più calda favorisce la loro riproduzione”, spiega l’esperta Macarena Marambio, ricercatrice presso l’Istituto di Scienze Marine di Barcellona. Questa ha voluto anche aggiungere che siccome questo afflusso è legato al clima non esiste una soluzione che possa risolvere il problema con rapidità: “Possiamo e dobbiamo accettare che da oggi in poi dovremo condividere le nostre spiagge con le meduse“, ha specificato. Un messaggio che spaventa milioni di bagnanti i quali, piuttosto che condividere il proprio spazio con questi pungenti amici, potrebbero preferire opzioni di verse dal mare.
