Alcuni scienziati hanno previsto che l’essere umano e gli animali vivranno negli stessi spazi entro i prossimi settant’anni
Uomini e animali insieme questa è la predizione proposta nella ricerca di Neil Carter e Deqiang Ma, pubblicata su Science Advances. Questi avrebbero previsto che la sovrapposizione tra uomo e fauna selvatica aumenterà in più della metà dei territori del pianeta entro il 2070. Un cambiamento che sarebbe dovuto dalla crescita della popolazione umana. I due ricercatori spiegano che grazie, o a causa, di questo gli esseri umani e gli animali condivideranno paesaggi sempre più affollati. Ad esempio, man mano che sempre più persone si spostano nelle foreste e nelle regioni agricole, la sovrapposizione uomo-fauna selvatica aumenterà drasticamente. Una convivenza che diventerà normale anche nelle aree urbane, con le persone si trasferiranno nelle città in cerca di lavoro e opportunità.
Queto spostamento coincide con quello messo in atto dagli animali. Più specie si muovono principalmente in risposta al notevole cambiamento climatico che sta modificando i loro habitat. A essere colpita in particolar modo è la biodiversità degli animali, con il numero di specie presenti che diminuiranno man mano che gli animali seguiranno i loro climi preferiti. Si verrà così a creare un situazione in cui da una parte ci sarà un rigoroso aumento della convivenza, da un’altra – seppur nettamente minoritaria – ci sarà invece una netta diminuzione dovuta proprio allo spostamento umano.
Una svolta epocale
Nella ricerca è stato scoperto anche che l’Africa avrà la percentuale maggiore di territorio con una crescente sovrapposizione tra uomo e fauna selvatica (70,6%). Questa verrà seguita subito dal Sud America (66,5%). Al contrario, invece, l’Europa avrà la percentuale maggiore di territorio che subirà una diminuzione della sovrapposizione uomo-fauna selvatica (21,4%). Una svolta epocale che, inevitabilmente, porterà a nuovi tipi di interazione. In questo senso, interagire con la fauna selvatica può anche avere dei benefici. Ad esempio, gli uccelli forniscono un prezioso controllo dei parassiti per alcune colture.
Gestire queste interazioni è importante e può fare la differenza per ridurre al minimo gli impatti negativi di questo cambiamento e massimizzarne i benefici. Questo obiettivo chiave è stato espresso anche dal Global Biodiversity Framework che le nazioni hanno adottato nel 2022 come modello per preservare la vita sulla Terra, rallentando la perdita di specie selvatiche. I nostri risultati sottolineano la necessità di gestire la coesistenza tra le persone e la fauna selvatica. La nostra ricerca fornisce un’ampia comprensione di dove si verificheranno in futuro i cambiamenti nella sovrapposizione uomo-fauna selvatica, compresi i punti caldi che richiederanno misure più efficaci per migliorare le interazioni umane con la fauna selvatica.