La strage di Solingen rischia di portare novità rilevanti, il governo tedesco sta per rivedere le norme sulle armi e sull’immigrazione
Ci sono eventi che segnano profondamente la storia di una Nazione, cambiando in qualche modo la sua storia e perfino la sua cultura. Uno di questi potrebbe essere quello avvenuto la mattina del 24 agosto a Solingen, in Germania. Tre persone sono morte e quattro sono rimaste gravemente ferite in un attacco con coltello durante una festa comunale. L’uomo, armato, ha iniziato a colpire la folla è poi scappato dopo essere stato ferito dalla polizia. L’annuncio, in un’atmosfera festosa per la celebrazione del ‘Festival della diversità” per i 650 anni della città nella Renania Settentrionale-Vestfalia, è stato fatto dagli organizzatori, sul palco, di fronte a una platea attonita e inconsapevole di quanto fosse successo.
Le indagini sono iniziate immediatamente e hanno portato prima alla cattura di un ragazzo di quindici anni che, secondo i media, urlava dopo l’arresto: “Vi accoltellerò tutti!”. Poi è arrivata la rivendicazione dell’Isis, che sostiene di averlo fatto: “come vendetta per i musulmani in Palestina”. Della stessa sera, però, è la notizia dell’arresto di un nuovo sospettato, un uomo siriano che, secondo la Bild e come conferma anche un portavoce della polizia, è seguito a un’operazione in un centro per rifugiati nella stessa città.
Questo evento, che ha avuto una risonanza mondiale, ha spinto il governo tedesco a rivedere alcuni dei propri regolamenti. Nelle scorse ore è stato annunciato un pacchetto di misure dure come reazione alla strage di Solingen. Tra le nuove misure che si ha intenzione di promuovere – come ha spiegato la ministra dell’Interno Nancy Faeser – è previsto anche un inasprimento della legge sulle armi, proponendo il divieto generale dei coltelli nei mezzi di trasporto pubblico di lunga tratta, come per esempio pullman e treni. A questo si aggiungono anche maggiori difficoltà nel poter ottenere l’approvazione per un porto d’armi.
Ma non solo. È stata anche annunciata la rimozione di alcune misure di sostegno per tutti i richiedenti asilo registrati in un altro Paese Ue come primo Paese di ingresso. Una rigidità che aumenta per chi, invece, ha commesso reati in passato o è stato trovato in possesso di armi e oggetti pericolosi. Per loro sarà più semplice anche ricevere l’espulsione dal Paese. Una serie di norme, soprattutto l’ultima, che inevitabilmente hanno fomentato nuovi dibattiti sull’immigrazione con alcune parti del paese che contestano la presa di posizione del governo. Inutile sottolineare che sarà argomento di discussione dei prossimi giorni e che potrebbe portare a nuove modifiche.