Bambina di 7 anni morta dopo essere stata investita da una moto: la disperazione dei genitori

Una bambina è stata investita da un motociclista e ha perso la vita dopo giorni di lotta, l’assassino l’ha passata liscia

È la tragica storia di Kamilya, una bambina di 7 anni, che stava camminando con il fratello di 11 anni sull’Avenue du Tapis Vert a Vallauris giovedì scorso intorno alle 19:00. Mentre i due attraversavano le strisce pedonali, una moto ha travolto la bambina, colpendola in pieno. Immediatamente ci si è resi conti che la situazione era gravissima. Quando i servizi di emergenza sono arrivati ​​sul posto dell’incidente, la piccola era già priva di sensi. I medici hanno fatto sapere che aveva riportato ferite multiple, oltre a un gravissimo trauma cranico. Kamilya è stata immediatamente trasportata in un ospedale di Nizza, dove i medici sono stati costretti a metterla in coma farmacologico.

Bambina di 7 anni morta dopo essere stata investita da una moto: la disperazione dei genitori
Una bambina è stata investita (Pixabay) – Notizie.com

Venerdì pomeriggio la Procura ha fornito alla stampa un primo aggiornamento. Le condizioni della bambina erano molto gravi.  Lo stesso padre della ragazza, Slim Oussaya, ha fatto sapere ai microfoni dei cronisti presenti lo stesso giorno davanti all’ospedale  che i medici avevano confessato di avere ancora poche speranze: “Il suo cervello è stato privato del sangue per troppo tempo“. La sua vicenda è stata seguita con il fiato sospeso da tutta la Francia, il popolo francese ha espresso la propria vicinanza alla famiglia della ragazza.

La morte di Kamilya e la giustizia mancata

Domenica, però, è arrivata la tragica notizia. Oussaya ha annunciato la morte di sua figlia durante un incontro per Kamilya. “Non è morta ieri, non è morta oggi. È morta giovedì in strada” – ha raccontato il padre a tutti i presenti, per poi aggiungere – “Ringrazio tutti i medici. Hanno fatto tutto quello che potevano, anche se sapevano che non c’era speranza. Mi hanno detto che Kamilya non si è arresa” – ha continuato Oussaya – “In sette anni non ha mai pianto, nemmeno quando è morta. Ecco perché non voglio che oggi piangiamo o siamo tristi. Solo per rispetto nei suoi confronti”.

La morte di Kamilya e la giustizia mancata
L’automobilista è stato scarcerato (Pixabay) – Notizie.com

Il motociclista che ha ucciso Kamilya l’ha passata franca. Sabato è stato portato in custodia cautelare, ma è stato rilasciato poco dopo e posto sotto controllo giudiziario. Nabil Boudi, l’avvocato della famiglia di Kamilya, sostiene che dovrebbe essere avviata un’indagine per omicidio colposo ora che la ragazza è morta. Una decisione che Oussaya non comprende e, sul proprio Facebook, chiede giustizia: “Da domani la gente saprà che può guidare come vuole e che sarà una stupida in pista se non viene colta in flagrante. Nessun rispetto per nostra figlia e per noi”. Tanta la rabbia e la rassegnazione, nel vedere l’assassino della figlia riuscire a cavarsela con un semplice ritiro della patente.

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