Un ciclista è stato picchiato da un autista dopo una lunga litigata, il giudice presto dovrebbe emettere la propria sentenza
Era il 18 agosto 2022 quando a Gent è andata in scena una lite tra due persone lungo la strada. Qui un uomo di 31 anni, residente nella città belga di Gand, ha litigato duramente con un ciclista lungo la strada N9 a Evergem, vicino a un distributore di benzina Esso. Il motivo della discussione era legato all’auto dell’imputato che, stando alla ricostruzioni, bloccava la pista ciclabile. A quel punto, quando il ciclista ha deciso di farglielo notare, rivolgendosi a lui in modo piuttosto duro, l’autista reagì rivolgendosi così mostrandogli il dito medio. Il ciclista non glielo ha perdonato.
Questo, quindi, si è poi soffiato il naso e, secondo quanto riportano i media locali, il suo moccio è stato lanciato sull’auto dell’autista. Un gesto che ha lo ha fatto infuriare di rabbia, trasformando un confronto acceso in una vera e propria rissa. Il trentenne ha così inseguito il ciclista con la macchina e, una volta raggiunto, gli ha tagliato la strada con la vettura e, dopo averlo fatto cadere, ha iniziato ad aggredire la vittima. Secondo quanto raccontano i testimoni, quest’ultimo ha subito in ripetizione tantissimi calci e colpi. Un testimone ha raccontato alla polizia che: “L’autista continuava a infuriarsi e a tirare pugni“. In seguito, l’uomo se n’è andato, lasciando poi per terra in fin di vita il ciclista.
Il processo
Quest’ultimo, racconta la stampa belga, non ha potuto lavorare per i successivi 10 giorni dopo l’incidente. “Non so cosa mi sia preso. Mi vergogno molto. Questo è l’errore più grande che abbia mai fatto“, ha rivelato l’aggressore durante il processo in tribunale, davanti al giudice e alla corte. Nonostante quanto avvenuto, lo stesso ciclista avrebbe deciso di prendere in mano la situazione, riconoscendo di essersi rivolto in maniera piuttosto scortese all’automobilista. Il pubblico ministero, dopo un’attenta valutazione dei fatti e delle circostanze che hanno caratterizzato il processo, ha fatto sapere di aver richiesto che venga disposto il servizio civile come misura alternativa.
Questa richiesta evidenzia come ci sia la volontà di prendere in considerazione delle soluzioni differenti rispetto alle classiche pene detentive, puntando su una strada come, per esempio, il reinserimento sociale. Il giudice, che è stato incaricato di esaminare la proposta del pubblico ministero e di prendere presto una decisione definitiva, ha deciso di fissare la data del 2 ottobre per dichiarare la sentenza. In quella occasione, quindi, verrà annunciato il verdetto finale che determinerà l’esito del procedimento e le conseguenze per l’imputato