Influenza: nel 2023-2024 copertura vaccinazioni in calo, tra anziani 1 su 2 non l’ha fatta. Un trend preoccupante secondo gli esperti
Nonostante gli sforzi delle autorità sanitarie, la copertura vaccinale contro l’influenza ha registrato un calo nell’ultimo anno, attestandosi al 18,9% rispetto al 20,2% della stagione precedente. Questa diminuzione segna un trend preoccupante in vista della nuova campagna vaccinale che si aprirà ad ottobre. Il Ministero della Salute evidenzia come questo decremento non sia un buon segnale per le prossime iniziative volte a contrastare l’influenza.
Particolarmente allarmante è il dato relativo alla popolazione anziana: solo il 53,3% di essa ha ricevuto il vaccino nella scorsa stagione, rispetto al 56,7% dell’anno precedente. Ciò significa che uno su due anziani non si è immunizzato contro l’influenza, allontanandosi dall’obiettivo del 75% fissato dalle autorità sanitarie. Dopo il picco raggiunto nella stagione pandemica del 2020-21 con una copertura del 65,3%, si assiste ora a una progressiva diminuzione.
Disparità regionali
Le rilevazioni mostrano anche significative disparità regionali nella copertura vaccinale. Regioni come Liguria, Toscana, Umbria e Puglia si distinguono per i tassi più elevati di vaccinazione. Al contrario, la provincia di Bolzano insieme a Sardegna e Campania rappresentano le aree con i minori tassi di adesione alla campagna antinfluenzale.
La prossima campagna vaccinale per la stagione 2024-2025 dovrebbe prendere avvio nei primi giorni di ottobre nelle regioni Lazio, Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna e successivamente anche in Piemonte. A maggio è stata pubblicata una circolare dal titolo “Prevenzione e controllo dell’influenza: raccomandazioni per la stagione 2024-2025”, che ribadisce come la vaccinazione rappresenti la forma più efficace di prevenzione contro l’influenza.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) insieme al Piano nazionale di prevenzione vaccinale (Pnpv) per gli anni 2023-2026 stabilisce come obiettivo minimo perseguibile una copertura del 75%, mentre quello ottimale sarebbe del 95% negli ultrasessantacinquenni. Queste indicazioni sottolineano l’importanza cruciale delle campagne di sensibilizzazione e incentivazione alla vaccinazione tra le fasce più vulnerabili della popolazione.
I dati relativi alla scorsa stagione influenzale evidenziano una situazione critica che richiede un impegno rinnovato da parte delle istituzioni sanitarie e della società civile nel suo complesso. Solo attraverso un aumento significativo delle coperture vaccinali sarà possibile proteggere efficacemente le persone più a rischio e contenere la diffusione dell’influenza nelle comunità.
