Fa bene fare il sonnellino pomeridiano? L’Aims al riguardo non sembra avere dubbi: ‘serve alla ricarica cognitiva dell’individuo’
Il sonnellino pomeridiano, o “napping”, non è solo una piacevole abitudine ma un’esigenza biologica profondamente radicata nel nostro DNA, che svolge un ruolo cruciale nella ricarica cognitiva. Secondo Giuseppe Plazzi, past president dell’Associazione italiana medicina del sonno (Aims) e direttore del Laboratorio del sonno dell’Irccs Istituto delle scienze neurologiche di Bologna, concedersi un breve riposo nel primo pomeriggio migliora significativamente reattività e creatività.
Plazzi evidenzia come il nostro orologio biologico sia programmato per favorire un breve episodio di sonno tra le 14 e le 15. Un “power nap” della durata di 15-20 minuti in questo lasso di tempo può fare miracoli per la nostra mente. Questa pratica, lungi dall’essere una moderna invenzione, ha radici evolutive profonde: i nostri antenati si adattavano a ritmi di sonno frammentati per garantire la propria sicurezza e prepararsi alle attività del giorno successivo.
I benefici di un corretto riposino pomeridiano sono molteplici: miglioramento dei tempi di reazione, aumento della produttività e stimolazione della creatività. Tuttavia, Plazzi avverte che superare i 20 minuti potrebbe sortire l’effetto opposto a causa dell'”inerzia del sonno”, lasciando la persona intontita e disorientata al risveglio.
Nonostante i chiari vantaggi, molti trovano difficile inserire questa pratica nella loro routine quotidiana. Studi indicano che meno del 30% degli italiani riesce a concedersi un pisolino pomeridiano regolarmente. La carenza cronica di sonno affligge gran parte della popolazione mondiale, con particolare riferimento a chi lavora su turni o deve gestire il jet lag.
Oltre ai benefici cognitivi ed emotivi, rispettare la finestra biologica ideale per il riposino può avere effetti positivi anche sulla salute fisica. Dormire troppo o fuori dagli orari consigliati è associato ad aumento del peso corporeo e maggiore rischio cardiovascolare. In contrasto con queste pratiche nocive si erge l’esempio giapponese dove è normale vedere lavoratori concedersi brevi momenti di riposo dopo pranzo. Integrare correttamente il “power nap” nella nostra giornata non solo ci rende più produttivi ed efficienti ma contribuisce significativamente al nostro benessere generale. La sfida rimane quella di riconoscere l’importanza vitale del riposo nel contesto frenetico delle nostre vite moderne e trovare modi praticabili per adottarlo quotidianamente.