Ecco i 14 fattori di rischio demenza, riuscire a combatterli preverrebbe almeno la metà dei casi
La demenza rappresenta una delle sfide sanitarie più pressanti del nostro tempo, con un numero di casi in costante aumento a livello globale. Un nuovo report della Commissione Lancet per la prevenzione, gli interventi e la cura della demenza getta luce su come affrontare questa emergenza sanitaria identificando 14 fattori di rischio che, se contrastati efficacemente, potrebbero prevenire o ritardare quasi la metà dei casi di demenza.
Il report evidenzia l’aggiunta di due nuovi fattori alla lista precedentemente riconosciuta: alti livelli di colesterolo ‘cattivo’ Ldl a partire dai 40 anni e la perdita della vista non corretta in età avanzata. Questi si aggiungono ai 12 già noti che includono bassi livelli di istruzione, problemi di udito, pressione alta, fumo, obesità, depressione, inattività fisica, diabete, consumo eccessivo di alcol, trauma cranico, inquinamento atmosferico e isolamento sociale. Insieme contribuiscono significativamente all’insorgere della malattia.
Per fronteggiare questa crescente minaccia alla salute pubblica globale il report fornisce una serie di raccomandazioni chiave. Tra queste figurano l’importanza della prevenzione e cura della perdita dell’udito e della vista; mantenere un’attività cognitiva costante durante tutta la vita; proteggere il capo negli sport a contatto; ridurre i fattori vascolari come colesterolo alto e pressione sanguigna; migliorare la qualità dell’aria respirata; promuovere ambienti che favoriscano i contatti sociali.
L’applicazione delle misure suggerite non solo avrebbe un impatto significativo sulla salute pubblica ma porterebbe anche a notevoli risparmi economici. Solo in Inghilterra si stima che l’implementazione delle raccomandazioni potrebbe tradursi in un risparmio fino a 4 miliardi di sterline. A livello globale i costi associati alla gestione della demenza superano il trilione di dollari annui.
La sfida lanciata dal report richiede un approccio integrato che coinvolga cittadini ed istituzioni nella lotta contro i fattori predisponenti alla demenza. La consapevolezza è il primo passo verso una strategia efficace per ridurre l’impatto devastante che questa malattia ha sulle persone affette da essa e sui loro carers. Il nuovo studio pubblicato su ‘The Lancet’ offre speranza nella battaglia contro la demenza attraverso una migliore comprensione dei suoi meccanismi predisponenti ed evidenziando come azioni preventive mirate possano fare una grande differenza nel contenimento dell’avanzamento della malattia. Con le giuste politiche sanitarie ed educative è possibile costruire un futuro dove meno individui dovranno affrontare le difficoltà imposte dalla demenza.