Alcuni veicoli non devono pagare il pedaggio in autostrada: ecco chi rientra nelle esenzioni secondo il Dpr 495 del 1992.
Pedaggio autostradale: la normativa prevede eccezioni
La maggior parte dei veicoli che si immettono sulle autostrade italiane deve pagare un pedaggio, un costo che varia in base alla distanza percorsa e al tipo di veicolo. L’accesso avviene attraverso il rilascio di un tagliando al casello d’ingresso, che poi va presentato all’uscita per determinare l’importo da versare. Tuttavia, la normativa vigente prevede alcune eccezioni. Secondo il Dpr numero 495 del 16 dicembre 1992, in particolare all’articolo 373, comma 2, esistono veicoli esonerati dal pagamento del pedaggio. Tra questi, figurano mezzi di soccorso, veicoli delle forze dell’ordine, nonché altri mezzi utilizzati per specifiche finalità pubbliche. Tali esenzioni servono a garantire l’efficienza del servizio pubblico e la sicurezza. Il tutto senza gravare economicamente su veicoli impegnati in attività di emergenza o di interesse generale.
Inoltre, vi sono alcune deroghe temporanee o legate a specifiche circostanze. Eventi di particolare rilevanza o situazioni straordinarie in cui le autorità possono decidere di sospendere il pedaggio. Nonostante la possibilità di esenzione, per la maggior parte degli automobilisti il pagamento resta obbligatorio, e cercare di evitare il versamento tramite comportamenti illeciti, come il passaggio senza sosta ai caselli, può portare a gravi conseguenze. Le sanzioni per l’omesso pagamento del pedaggio includono multe salate e ulteriori penalità amministrative, rendendo rischioso tentare di aggirare le regole.
In conclusione, conoscere le categorie di veicoli esenti dal pedaggio può risultare utile per chi è coinvolto in attività che rientrano nelle esenzioni previste dalla legge. Tuttavia, per la maggior parte degli automobilisti, il pagamento resta un obbligo legato all’utilizzo delle autostrade.