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Esteri

Cercapersone, il ritorno dagli anni ’80 per uccidere: come sono avvenuti gli attentati in Libano?

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Erano in uso negli anni ’80 e ’90, specialmente negli States. Se n’è tornato a parlare in occasione degli attentati in Libano. Cos’è successo esattamente?

I cercapersone, noti anche come pager o beeper, rappresentano una tecnologia che molti ritenevano superata. Questi piccoli dispositivi elettronici, un tempo simbolo dell’innovazione comunicativa pre-smartphone, sono stati largamente sostituiti dai telefoni cellulari a partire dagli anni Novanta. Nonostante ciò, trovano ancora applicazione in specifiche nicchie di mercato.

Le immagini di uno degli attacchi avvenuti in Libano – Screenshot CCTV – notizie.com

Ma perché ne parliamo quest’oggi? Perché l’esplosione di una serie di cercapersone ha portato alla morte di 18 persone (con quasi 4mila feriti) in Libano. Andiamo a scoprire di più su questi device old school (e sull’attacco in Libano, per il quale è stato accusato il Mossad, sebben Israele non abbia rivendicato).

Cercapersone, come funzionano e perché vengono ancora usati in Libano (e non solo)

Il funzionamento dei cercapersone è relativamente semplice: l’utente inserisce un codice nel dispositivo che viene trasmesso a un centro di ricezione. Questo centro invia poi una notifica al cercapersone che emette un suono o mostra messaggi di testo e brevi notifiche. Alcuni modelli avanzati permettono persino risposte o chiamate a numeri predefiniti.

Oltre all’utilizzo nei ristoranti e locali pubblici per avvisare i clienti, i cercapersone sono preziosi in ambito sanitario per la loro affidabilità e rapidità nella comunicazione con medici e operatori sanitari. La loro semplicità li rende meno vulnerabili agli attacchi informatici rispetto agli smartphone, grazie alla mancanza di connessione Internet diretta e alla comunicazione basata su segnali radio.

Cercapersone in vendita su eBay (il prezzo gira intorno ai 30 euro) – Screenshot eBay – notizie.com

Hezbollah ha adottato i cercapersone per le comunicazioni interne principalmente per motivazioni legate alla sicurezza. La tecnologia obsoleta dei pager li rende difficilmente tracciabili dalle autorità o dalle agenzie d’intelligence grazie alla loro natura di dispositivi a senso unico senza GPS integrato.

Attacco in Libano, perché i cercapersone sono esplosi?

Le batterie agli ioni di litio utilizzate nei pager possono surriscaldarsi, incendiarsi ed esplodere violentemente sotto certe condizioni. Questo fenomeno è stato osservato recentemente in Libano (e Siria), dove si sospetta che gli attacchi ai server dei cercapersone abbiano portato all’installazione di uno script malevolo causando sovraccarichi fatalmente terminati con l’esplosione delle batterie.

La semplicità tecnica dei pager li rendeva meno vulnerabili ai tradizionali attacchi informatici; tuttavia, questa stessa caratteristica ha reso possibile l’hacking mirato delle loro batterie attraverso canali criptati ma tecnicamente obsoleti. Le accuse relative a questi incidente puntano verso Israele come possibile artefice degli attacchi contro Hezbollah, sebbene non vi sia alcuna conferma ufficiale al riguardo.

La potenziale letalità delle esplosioni causate dai pager danneggiati varia significativamente in base alla prossimità dell’utente al dispositivo al momento dell’incidente, evidenziando così una minaccia insospettata derivante da una tecnologia considerata desueta.

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