La Sicilia è a secco. E se quella della siccità non è una novità in assoluto, la situazione sta assumendo contorni sempre più drammatici.
La Sicilia sta affrontando una crisi idrica senza precedenti, che dura ormai da più di un anno e mezzo. Gli abitanti di Enna, situata nella parte centrale della regione, stanno vivendo le conseguenze più dure di questa situazione. Già da giugno, l’acqua è stata razionata in tutta la provincia, e attualmente nel capoluogo l’erogazione avviene solo ogni sei giorni. Questa condizione ha scatenato proteste tra la popolazione locale.
Enna conta circa 27mila abitanti ed è posizionata su una dorsale montuosa a circa 930 metri di altitudine. La città si divide in due parti: una più antica sull’altopiano e una moderna sul versante sud, più pianeggiante. Le caratteristiche climatiche includono inverni freddi ed estati calde, con precipitazioni concentrate nei mesi invernali. Nonostante la presenza nelle vicinanze di torrenti e corsi d’acqua come il Simeto, che alimentano bacini artificiali quali quello di Pozzillo o il lago carsico di Pergusa, la città dipende principalmente dal bacino idrico di Ancipa per il suo approvvigionamento.
Sicilia, crisi idrica senza precedenti: la situazione è davvero estrema
Il 12 settembre, a fronte della persistente scarsità d’acqua nel bacino di Ancipa, le autorità locali hanno deciso ulteriori razionamenti dell’acqua potabile. In particolare nella parte bassa del comune l’erogazione avverrà in due turni ogni sei giorni seguendo un calendario preciso per le diverse zone interessate come Santa Lucia e contrada Ferrante. Tuttavia gli abitanti hanno espresso disagio per la mancanza di chiarezza sugli orari effettivi d’erogazione nelle singole case o attività commerciali.
La mancanza di piogge regolari ha reso evidenti le conseguenze della crisi idrica anche oltre Enna: laghi artificiali vuoti, fiumi secchi e agricoltori incapaci di irrigare i campi sono solo alcuni degli effetti negativi osservati nell’isola. A marzo è stato dichiarato lo stato d’emergenza fino al dicembre successivo; tale misura coinvolge due dei cinque milioni degli abitanti dell’isola con razionamenti dell’acqua potabile.
Dopo l’annuncio dei nuovi razionamenti sabato mattina un gruppo si è riunito davanti alla sede di Acquenna segnalando vari disagi; ci sono località dove la situazione appare ancora peggiore con interruzioni o possibili disservizi annunciati per altri comuni limitrofi come Valguarnera e Nissoria mentre Nicosia e Gagliano Castelferrato ricevono acqua ogni sette giorni.
In risposta alle crescenti difficoltà incontrate dalla popolazione locale a causa del prolungarsi della crisi idrica, sabato dopo la protesta un gruppo ha formato un nuovo comitato incaricando un avvocato per preparare un esposto indirizzato alla procura alla prefettura al comune ed entità coinvolte denunciando anche chi approfitta della crisi vendendo acqua a prezzi elevati dalle autobotti.