Armi occidentali da usare in territorio russo: il Parlamento europeo si esprime a favore. Scopriamo chi ha detto di no.
Il Parlamento europeo ha recentemente approvato una risoluzione cruciale per il sostegno all’Ucraina, segnando un momento significativo nella politica internazionale. La risoluzione, che ha ottenuto 425 voti favorevoli, 131 contrari e 63 astenuti, pone l’accento sulla necessità di rimuovere le restrizioni all’uso delle armi inviate dall’Unione Europea. Questa mossa permetterebbe all’Ucraina di utilizzare tali armamenti per colpire obiettivi legittimi in territorio russo, rafforzando così la sua capacità di autodifesa in conformità con il diritto internazionale.
La questione ha suscitato reazioni contrastanti tra i partiti italiani presenti al Parlamento europeo. Mentre alcuni membri hanno espresso un voto contrario al paragrafo 8 della risoluzione, che tratta specificamente dell’utilizzo delle armi occidentali in Russia, altri hanno mostrato supporto o si sono astenuti. Tra gli astenuti figurano Lucia Annunziata (Pd) e Herbert Dorfmann (Svp-Fi), mentre sorprendentemente Lara Magoni e Ruggero Razza di Fratelli d’Italia hanno votato a favore, sebbene ciò possa essere stato un errore.
Il divieto attualmente vigente è visto come un ostacolo alla piena esercitazione del diritto all’autodifesa da parte dell’Ucraina: questa posizione è stata criticata da tutto il centrodestra italiano che non ha sostenuto questo punto della risoluzione. Anche Forza Italia si è largamente opposta alla linea della sua famiglia politica europea, insieme a M5s e Verdi. Il Pd invece ha mostrato posizioni divergenti riguardo alla questione.
Carola Rackete, la capitana tedesca nota per le sue azioni umanitarie nel Mediterraneo, ha sorpreso tutti schierandosi a favore dell’utilizzo degli armamenti occidentali sul territorio russo. La sua decisione rappresenta una vera doccia fredda per molti membri del Parlamento Ue che non si aspettavano una presa di posizione così decisa da parte sua (e distante dalle posizioni di molte persone di sinistra, per la pace senza se e senza ma – pace che si va invece allontanando continuando a soffiare sul fuoco).
Nonostante l’opposizione degli altri eurodeputati italiani della sinistra al punto numero otto della risoluzione sull’Ucraina, Rackete non è stata l’unica a supportare tale mozione; anche rappresentanti finlandesi, svedesi e danesi hanno espresso il loro favore verso questa controversa proposta.
La recente votazione del Parlamento Europeo riflette le complesse dinamiche politiche interne ed esterne riguardanti il sostegno all’Ucraina nel suo conflitto con la Russia. Le divisioni tra i partiti italiani evidenziano ulteriormente la varietà di opinioni presenti nell’arena politica europea su come affrontare questa crisi che va avanti ormai da oltre due anni (e di cui non si vede la fine all’orizzonte).