Quella del Pomigliano, dai dilettanti alla serie A nel calcio femminile, sembrava una favola. Dietro l’apparenza, però, una triste realtà.
Il Pomigliano Calcio Femminile si trova al centro di una vicenda che ha attirato l’attenzione internazionale, segnata da accuse gravi di sessismo e violenza. La Fifpro, l’associazione internazionale dei calciatori professionisti, è stata informata da un gruppo di calciatrici della squadra campana delle difficoltà incontrate (per usare un eufemismo). Queste atlete hanno vissuto mesi difficili, culminati in una serie di episodi che meritano un’analisi approfondita.
Una delle prime problematiche affrontate dalle calciatrici del Pomigliano riguarda la mancata retribuzione. Le giocatrici raccontano come i pagamenti fossero irregolari fin dall’inizio della stagione, con una comunicazione quasi inesistente da parte della dirigenza riguardo alle loro richieste di chiarimento. La situazione è poi degenerata fino al completo stop dei pagamenti degli stipendi.
In aggiunta a ciò, emerge un’accusa ancora più grave: quella della falsificazione dei contratti. Alcune giocatrici hanno scoperto modifiche apportate ai loro accordi senza il loro consenso, inclusa l’aggiunta di firme non autentiche. Queste azioni non solo minano la fiducia nel club ma rappresentano anche gravi violazioni legali.
Le condizioni lavorative all’interno del club si sono rivelate precarie anche sotto l’aspetto sanitario. Le atlete denunciano una totale assenza di supporto medico: dalla mancanza di visite mediche pre-contrattuali alla completa assenza di copertura in caso d’infortunio. Questa negligenza ha messo seriamente a rischio la salute fisica delle giocatrici.
La situazione descritta dalle calciatrici include episodi estremamente gravi come abusi verbali e fisici. Un membro dello staff tecnico ha aggredito verbalmente ed è arrivato a colpire una giocatrice dopo una partita contro il Napoli nell’aprile 2024, usando terminologie offensive che sottolineano un atteggiamento sessista radicato all’interno dell’ambiente del club.
Ulteriormente allarmante è quanto riferito sulle intrusioni negli appartamenti delle atlete da parte di individui legati alla dirigenza del club partenopeo. Tali azioni non solo hanno violato gravemente la privacy delle atlete ma hanno portato a creare anche un clima d’intimidazione e paura tra le giocatrici, già provate dagli abusi subiti nel contesto sportivo.
Queste testimonianze dal Pomigliano Calcio Femminile sollevano questioni profonde sul trattamento riservato alle atlete nel mondo dello sport professionistico femminile. La gravità degli episodi riportati richiede attenzione immediata da parte delle autorità competenti per garantire che giustizia sia fatta e per promuovere un ambiente sicuro per tutte le sportive (per di più professioniste).