Milano non ospiterà la finale della Champions League 2027, a 11 anni da quella disputata nel 2016 (che vide il Real imporsi sull’Atletico Madrid).
Milano si era preparata con entusiasmo e speranza alla possibilità di ospitare uno degli eventi calcistici più prestigiosi al mondo, la finale della Champions League 2027. La città, con il suo storico stadio di San Siro, sembrava pronta a diventare il palcoscenico ideale per un evento che avrebbe attirato l’attenzione di milioni di appassionati da tutto il globo, 11 dopo l’ultima volta (quando si disputò il derby di Madrid, vinto ai rigori dal Real). Tuttavia, le aspettative sono state bruscamente disattese.
Lo scorso maggio, il comitato esecutivo della UEFA aveva infatti espresso una preferenza preliminare per lo stadio Giuseppe Meazza come sede dell’ultimo atto della stagione calcistica 2026-2027. Questa scelta era stata accolta con grande entusiasmo dalla città e dai suoi tifosi, pronti a investire energie ed emozioni nell’evento. Tuttavia, la recente comunicazione da parte della UEFA ha portato una doccia fredda sull’intera comunità milanese.
Niente Champions League a Milano nel 2027: i motivi della bocciatura
Il comunicato ufficiale ha chiarito i motivi alla base di questa dolorosa decisione: “Poiché il Comune di Milano non può garantire che lo stadio di San Siro e i suoi dintorni non saranno interessati dai lavori di ristrutturazione nel periodo della finale della Champions League del 2027”. Questa incertezza ha costretto la UEFA a ritirare la sua fiducia nella città italiana come sede affidabile per un evento così importante e a riaprire le candidature ad altre città europee.
La notizia ha generato grande delusione tra gli appassionati del calcio milanese e italiano in generale. Era stato lo stesso Comune a informare la FIGC riguardo alla situazione incerta legata ai lavori previsti per lo stadio San Siro, dimostrando una trasparenza che tuttavia non è bastata a salvaguardare l’opportunità unica offerta dalla finale della Champions League.
Mentre Milano si lecca le ferite dopo questo colpo al cuore delle sue ambizioni sportive internazionali, già si guarda alle prossime sedi delle finali: Monaco di Baviera nel 2025 all’Allianz Arena e Budapest nel 2026 presso la Puskas Arena. Queste scelte sottolineano l’intenzione della UEFA di variare geograficamente le location degli eventi più prestigiosi, lasciano tuttavia l’amara consapevolezza dei limiti infrastrutturali e organizzativi che possono incidere pesantemente sulle candidature italiane.
Questo episodio rappresenta un duro colpo per l’Italia calcistica ma serve anche come monito sulla necessità di pianificazioni accurate e garanzie solide quando si tratta di ospitare eventi sportivi internazionalmente rilevanti. La speranza è che questa esperienza possa fungere da catalizzatore per miglioramenti futuri nelle infrastrutture sportive italiane.