Notte di paura e di guerriglia a Genova, ai margini del derby di Coppa Italia fra Genoa e Sampdoria (poi vinto ai rigori dai blucerchiati).
La città di Genova si è trasformata in un campo di battaglia nella notte che ha seguito il 108° Derby della Lanterna, un evento sportivo che ha lasciato spazio a scene di guerriglia urbana. La rivalità tra i tifosi del Genoa e della Sampdoria ha raggiunto livelli di violenza inauditi, trasformando le strade in scenari da film distopico.
Dopo il fischio finale del derby giocato per la Coppa Italia, la città è stata avvolta da un’atmosfera surreale. Il rombo incessante degli elicotteri che sorvolavano Genova, i lampeggianti blu delle forze dell’ordine e l’odore pungente dei lacrimogeni hanno ricreato un ambiente carico di tensione. Queste sensazioni hanno risvegliato nei genovesi i ricordi dolorosi delle tragiche notti del G8 del 2001.
Le frange più estreme dei tifosi sia genoani che sampdoriani avevano pianificato questo momento da mesi. La rivalità tra le due squadre non si è limitata al campo sportivo ma si è trasformata in una vera e propria guerra urbana. Armati con mazze, bastoni e bottiglie di vetro, indossando caschi e passamontagna per nascondere la propria identità, centinaia di giovani hanno dato vita a scontri violentissimi nelle vie circostanti lo stadio Luigi Ferraris.
Il detonatore degli scontri è stato l’esposizione da parte dei tifosi rossoblù di alcuni striscioni appartenenti agli Ultras Tito Cucchiaroni della Sampdoria, precedentemente sottratti dai rivali. Questo gesto ha rappresentato una sfida aperta e una provocazione che non poteva rimanere senza risposta nel codice d’onore ultrà.
Nonostante la rapidità e la determinazione delle forze dell’ordine nell’intervenire sugli episodi di violenza, gli scontri sono proseguiti fino alle prime ore del mattino successivo. L’utilizzo di elicotteri dotati di telecamere ad altissima risoluzione ha permesso alle autorità di monitorare la situazione con maggiore efficacia, limitando così gli episodi più gravi.
La follia ultrà ha lasciato sul campo un bilancio pesante: almeno 15 feriti tra i tifosi – nove dei quali ricoverati negli ospedali cittadini – oltre a otto arrestati. I danneggiamenti materiali sono stati contenuti ma significativi: cassonetti incendiati, pali della segnaletica divelti e usati come armamenti improvvisati contro le forze dell’ordine o gli avversari.
Questa notte folle dopo il 108° Derby della Lanterna resterà impressa nella memoria collettiva come uno dei moment più buii dello sport italiano; una dimostrazione estrema dove la passione calcistica si trasforma in violenza cieca ed irrazionale.