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Truffa del “finto carabiniere”, arrestato 45enne napoletano: in cosa consiste?

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Finto carabiniere convince anziana a consegnargli gioielli e denaro ingannandola circa un finto incidente della figlia.

Una tecnica di truffa tanto collaudata quanto spietata ha recentemente trovato terreno fertile nella città di Cagliari, dove un’anziana signora è stata vittima di un raggiro orchestrato con precisione criminale. L’episodio si è consumato quando la donna, residente nel centro della città sarda, ha ricevuto la visita inaspettata di un uomo che si è presentato alla sua porta fingendosi un carabiniere. Con l’affermazione angosciante che sua figlia avesse provocato un grave incidente stradale e fosse a rischio carcere, l’uomo ha messo in atto una pressione psicologica tale da costringere la vittima a consegnare tutti i suoi gioielli e una somma di 500 euro.

Truffa del finto carabiniere: napoletano arrestato a Cagliari – notizie.com

La dinamica dell’estorsione segue uno schema ben preciso e purtroppo noto alle forze dell’ordine: il truffatore contatta telefonicamente la potenziale vittima, preferibilmente anziana per sfruttarne la vulnerabilità emotiva, presentandosi come un alto ufficiale dei Carabinieri. La comunicazione riguarda sempre una situazione limite che coinvolge un familiare stretto della vittima, solitamente accusato di aver causato un incidente stradale grave. La richiesta è quella di pagare immediatamente ingenti somme di denaro come risarcimento per evitare conseguenze legali severe per il parente coinvolto.

In questo scenario drammatico e confuso, entra in gioco una seconda figura criminale: l’emissario del finto carabiniere. Quest’ultimo può presentarsi sotto le mentite spoglie di avvocato o delegato incaricato a riscuotere personalmente il denaro e i preziosi destinati al presunto risarcimento.

Truffa del finto carabiniere, le dinamiche di quanto avvenuto a Cagliari (con arresto del responsabile)

Il caso cagliaritano segue fedelmente questa sceneggiatura criminale con alcuni dettagli ancor più macchinosi. I malviventi hanno prima assicurato l’allontanamento della figlia della vittima dalla scena domestica attraverso una telefonata intimidatoria che le ordinava di recarsi in caserma per questioni legate alla clonazione della targa del suo veicolo. Lasciata sola, l’anziana madre diventa così preda facile degli estorsori.

La pronta reazione delle forze dell’ordine non si è fatta attendere: grazie ad una segnalazione tempestiva al numero d’emergenza 112 da parte della stessa vittima, gli investigatori hanno organizzato senza indugio un servizio mirato all’appostamento nell’area portuale cittadina. È stato proprio qui che gli agenti hanno intercettato il sospetto mentre tentava il passaggio attraverso i controlli con bagaglio al seguito insolitamente pesante per via dei materiali metallici nascosti all’interno.

Dopo aver tentativo invano la fuga abbandonando il borsone incriminante, l’uomo è stato rapidamente bloccato dalla Polizia che ha proceduto alla sua identificazione come cittadino napoletano quarantacinquenne già noto alle autorità giudiziarie. All’interno del bagaglio sono stati ritrovati tutti gli oggetti estorti all’anziana donna poche ore prima: gioielli accuratamente occultati dentro barattoli di cioccolata e flaconi detergente – orologi preziosi, monete d’oro e varie tipologie di gioelleria – testimoni silenziosi delle angosce subite dalla loro legittima proprietaria.

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