Arriva l’obbligo della patente a punti sui cantieri edili: ma è scontro tra associazioni di imprese e sindacati sui tempi di applicazione
La patente a punti non è più sola prerogativa degli automobilisti. Da oggi, primo ottobre, sarà in vigore (ovviamente con criteri e meccanismi differenti) anche sui cantieri edili. Dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del decreto attuativo, sono quindi in vigore nuove regole per il settore edilizio volte a ridurre drasticamente il numero di infortuni e incidenti sul luogo di lavoro.
Come funziona il meccanismo? In sintesi: ogni lavoratore del settore edile, impresa o autonomo, avrà una “patente” digitale con una dotazione iniziale di 30 punti (proprio come accade per la patente automobilistica). Ogni sanzione comminata contribuirà a diminuirne l’entità. Facciamo qualche esempio: se un dipendente contrae una malattia sul luogo di lavoro per mancato rispetto delle norme sulla prevenzione degli infortuni, l’impresa perderà 10 punti. Un infortunio che causerà un’inabilità permanente costerà all’azienda 15 punti.
La casistica più grave è, ovviamente, quella che comporta la morte del lavoratore. Nel qual caso l’azienda si troverebbe a perdere 20 punti, che arrivano fino a 40 in caso di più decessi riconducibili alla “colpa grave” del datore di lavoro. In tutto, sono oltre 800mila le aziende interessate dal nuovo provvedimento in tutta Italia. Le quali, d’altro canto, potranno essere “premiate” con ulteriori punti (fino a un massimo di 100) nel caso di investimenti virtuosi: come predisporre corsi di formazione rivolti ai dipendenti in materia di sicurezza sul lavoro.
Fin qui l’inquadramento generale. Scendendo più nel concreto: come sta procedendo questa prima giornata, considerato che sono le aziende stesse a dover procedere alle richieste tramite autocertificazione via Pec del possesso requisiti? La ricezione delle domande di rilascio della patente è cominciata a mezzanotte sulla piattaforma gestita dall’ispettorato nazionale del lavoro.
A quell’ora, secondo i dati forniti dal ministero del Lavoro, “erano state già acquisite 160.593 autocertificazioni tramite Pec. Alle 12 di oggi il portale dei servizi aveva emesso 3.797 patenti, altre 895 risultavano salvate in bozza ed erano arrivate altre 17.074 autocertificazioni.” Le procedure, insomma, secondo il ministero “si stanno quindi svolgendo con regolarità, secondo le modalità e i tempi prestabiliti.” Alle 15 del primo ottobre, infine, il ministero informa che i certificati emessi sono 5.582 con altre 24.565 autocertificazioni ricevute.
Una “piccola” rivoluzione nel mondo delle imprese edili. Un settore che in Italia conta, secondo un rapporto del Randstad Research Institute, oltre 1,7 milioni di occupati: circa il 6,6 percento del totale degli occupati in tutto il Paese. Va da sé che, in un ambito così importante dell’economia italiana, le reazioni non si siano fatte attendere.
Il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra, non ha dubbi: quello della patente a punti sui cantieri è uno strumento più che utile che bisognerebbe “estendere in tutti i settori, fare più controlli e ispezioni, assumere maggiore personale , dare più poteri ai rappresentanti dei lavoratori nelle aziende, costruire un grande accordo per incrementare le ore di formazione obbligatoria per imprenditori e lavoratori, investire molto di più in prevenzione e cultura della sicurezza, a partire dalle scuole.”
Su un versante decisamente opposto si pone la Confimi (Confederazione dell’Industria Manifatturiera Italiana e dell’Impresa Privata). Il vicepresidente Renato Della Bella, che è anche delegato al tavolo tecnico del ministero del Lavoro, contattato da notizie.com non nasconde le sue perplessità. Non tanto sullo strumento in sé, quanto “sul tempo necessario alle imprese per adeguarsi al nuovo sistema. Sarebbe stato necessario prevedere un tempo tecnico anche solo per comprendere i nuovi provvedimenti e le modalità di applicazione. Oggi, al contrario, ci ritroviamo in una situazione per la quale le imprese cui manchi la patente si ritroveranno impossibilitate a operare.”
Sulla stessa linea d’onda è la CNA (Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa). Già una settimana fa, prima ancora dell’entrata in vigore del provvedimento, l’associazione esprimeva “profondo rammarico e delusione per la decisione di non concedere un periodo transitorio per l’applicazione della patente a crediti nei cantieri.” Oggi, in questo primo giorno del nuovo corso, la CNA rilancia: il portale predisposto dal ministero del Lavoro non funziona in modo adeguato. In pratica: le troppe richieste hanno intasato i server.
“Il portale non è perfettamente funzionante – scrive in una nota l’associazione – L’Ispettorato del lavoro comunica che l’indirizzo pec per inviare l’autocertificazione è attivo sino al 31 ottobre visti i rallentamenti che ha subito la casella di posta elettronica a causa della scadenza. Se l’azienda non ha effettuato l’accesso al portale o l’invio della pec con l’autocertificazione, già da oggi rischia di non poter accedere al cantiere.” Morale della favola: “Le aziende stanno vivendo un momento di grande confusione e preoccupazione.”
“Avevamo chiesto una proroga in tempi non sospetti – afferma Davide Bonori, responsabile costruzioni e impianti della CNA – o quanto meno un regime di transizione. Un periodo che consentisse alle imprese non solo di mettersi in regola, ma anche di procedere con maggiore serenità agli adempimenti. Ora ci stiamo impegnando per assistere le imprese nell’accesso al portale, augurandoci che parta in modo corretto e completo, e nell’invio dell’autocertificazione sostitutiva.”
Insomma: sembra di assistere a una notevole frattura tra il mondo sindacale e quello delle associazioni di impresa. Dalla Filca Cisl del Lazio, il segretario regionale Attilio Vallocchia risponde alle obiezioni elencando numeri impietosi: “Nel Lazio dal 1999 sono morti 290 operai, 35 negli ultimi 5 anni. La patente consentirà di qualificare il settore delle costruzioni grazie ad un sistema che ne prevede la sospensione in caso di infortuni che causano inabilità permanente e la riduzione dei crediti in caso di incidenti.”