Hanno creato un vero e proprio terremoto le parole del presidente del M5s Giuseppe Conte sul campo largo e le elezioni regionali.
“Il campo largo non esiste più”. Non ha utilizzato mezzi termini il presidente del Movimento 5 stelle, Giuseppe Conte, intervenendo a Porta a porta, su Rai 1. La questione sta ruotando tutta attorno alle prossime elezioni regionali di novembre in Umbria ed in Emilia Romagna.
Conte ha preso di mira il leader di Italia Viva Matteo Renzi definendolo un distruttore incompatibile con i valori del M5s. Secondo molti, però, il vero obiettivo del presidente sarebbe la segretaria del Partito Democratico Elly Schlein. L’obiettivo sarebbe minare il ruolo strategico dei democratici (che alle ultime elezioni europee ha ottenuto il 24%) e serrare i ranghi in vista dell’ultima fase della costituente 5 Stelle.
“Io non sono disponibile ad affiancare il mio simbolo a quello di Renzi, – ha detto Conte – che si è sempre distinto per distruggere, rottamare, prende i soldi dai governi stranieri. Ed è all’origine della contaminazione tra affari e politica. Fa lobbismo in Italia e all’estero. Renzi rappresenta una vera incompatibilità per i nostri obiettivi politici, è una mina a orologeria. non voglio farne una questione di veti personali perché è un problema politico serio. Con un governo con Renzi non saremmo credibili”.
Non si è fatta attendere la replica di Renzi. “Se Conte vuole fare una battaglia contro Schlein, la faccia pure. – ha spiegato il leader di Iv – Ma non sulla pelle dell’Emilia Romagna, terra che già formalizzato la coalizione. Noi ci saremo, con il nostro simbolo e i nostri candidati. Non mettiamo veti nei confronti dei grillini anche se hanno fatto l’opposizione all’allora governatore Stefano Bonaccini (che è anche presidente del Pd, ndr). Ma non siamo disponibili a subirne”.
Ciò che è certo è che il M5s non affiancherà il proprio simbolo a quello di Italia Viva né in Umbria né in Emilia Romagna. “In Emilia Romagna – ha replicato Bonaccini – Iv è stata al governo con noi negli ultimi cinque anni. Qualcuno ha visto un problema politico? No. I 5 Stelle, viceversa, erano all’opposizione, per scelta loro. Ho ripetuto mille volte che coi veti e con i personalismi si fa solo il gioco della destra. Ogni discussione che comincia e finisce con il nome di una persona o di una forza politica è un regalo alla premier Giorgia Meloni”.
Anche dalla maggioranza di governo sono giunte reazioni alle parole di Conte. Il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera Tommaso Foti ha detto che ormai si fatica a considerare il presidente del M5s un “grillino”. “Una coalizione è una cosa seria. Altro che ‘patto della birra’. – ha detto Foti – Qui si prova a tenere uniti personaggi che insieme non prenderebbero neanche un caffé. Ne prenda atto anche Schlein”. Il segretario della Lega Umbria, Riccardo Augusto Marchetti ha parlato di un “fallimento annunciato”.
Durissimo invece il commento del presidente dei senatori di Forza Italia Maurizio Gasparri.
“Il campo largo è sempre più un camposanto. – ha affermato Gasparri – Conte certifica che questa ‘ammucchiata’ contro il centrodestra non esiste più, a conferma che a sinistra non ci sono progetti per il Paese, ma soltanto una somma di rancori. E unire il rancore all’odio non porta da nessuna parte. Per fortuna c’è un centrodestra che ha delle identità diverse al proprio interno, ma una coesione di fondo che sta consentendo all’Italia di incrementare il numero degli occupati, registrando una positiva crescita economica”.