Aumenti drastici del prezzo che farebbero pensare due volte all’acquisto: così si prova a sconfiggere il cancro.
In un contesto sanitario sempre più attento alle problematiche legate al fumo, emerge una proposta audace che promette di rivoluzionare il mercato del tabacco in Italia: l’aumento del prezzo delle sigarette di 5 euro per pacchetto. Questa iniziativa, avanzata dall’Associazione italiana di oncologia medica (Aiom), mira a colpire due obiettivi con un solo colpo: disincentivare l’abitudine al fumo e finanziare il Servizio Sanitario Nazionale (SSN) con un ricavo stimato intorno ai 13,8 miliardi di euro.
Il consumo di sigarette rappresenta una delle principali cause di malattie gravi come il tumore al polmone, responsabile del 90% dei casi diagnosticati. Nonostante le campagne informative e gli sforzi per ridurre questa abitudine nociva, l’Italia conta quasi 40mila nuovi casi di tumore al polmone ogni anno. Il dato allarmante è che il 24,5% degli adulti italiani tra i 18 e i 69 anni è fumatore, con una percentuale in crescita soprattutto tra le donne. Questo trend negativo si riflette anche nell’aumento della mortalità per carcinoma polmonare femminile nel periodo compreso tra il 2007 e il 2019.
Aumenti drastici delle sigarette: le ragioni (di salute pubblica) dietro la proposta
La proposta dell’Aiom non solo punta a scoraggiare l’uso del tabacco ma anche a raccogliere fondi preziosi per il SSN. Con un aumento significativo del costo delle sigarette, si stima una raccolta fino a 13,8 miliardi da destinare alla sanità pubblica italiana. Questa misura ha già trovato sostegno politico: la vicepresidente del Senato Maria Domenica Castellone ha annunciato che presenterà un emendamento in tal senso nella prossima legge di bilancio.
L’iniziativa italiana segue esempi internazionali come quelli della Francia e degli Stati Uniti dove il prezzo delle sigarette è stato notevolmente aumentato per combattere il fumo. In Francia oggi un pacchetto costa circa 12 euro mentre negli USA si aggira sugli otto dollari. Anche in Italia c’è stato un precedente nel tentativo di aumentare i costi dei prodotti da fumo: nel 2014 la senatrice Beatrice Lorenzin aveva proposto senza successo un aumento minore rispetto all’attuale proposta Aiom.
La reazione politica alla campagna #SOStenereSSN promossa da Aiom è stata largamente positiva. Oltre all’appoggio della vicepresidente Castellone, anche la senatrice Beatrice Lorenzin ha espresso pieno sostegno all’iniziativa sia sul piano legislativo sia su quello culturale-politico. La Lorenzin ha ricordato le difficoltà incontrate nel passato quando propose una misura simile ma meno incisiva rispetto all’attuale progetto Aiom.