Giornata+nera%3A+Roma+blindata+tra+sciopero+dei+trasporti+e+manifestazione+vietata+pro-Palestina
notiziecom
/2024/10/05/giornata-nera-roma-blindata-tra-sciopero-dei-trasporti-e-manifestazione-vietata-pro-palestina/amp/
Cronaca

Giornata nera: Roma blindata tra sciopero dei trasporti e manifestazione vietata pro-Palestina

Published by
Giovanna Sorrentino

Corteo vietato pro-Palestina e sciopero dei trasporti: allerta alta a Roma con le forze dell’ordine schierate da questa mattina.

È una giornata difficile per la Capitale, dove allo sciopero nazionale dei trasporti si aggiunge la manifestazione pro-Palestina, che si terrà lo stesso nonostante il divieto della Questura di Roma dei giorni scorsi. La protesta non autorizzata è prevista nel primo pomeriggio di oggi, sabato 5 ottobre, a due giorni dal 7, primo anniversario dell’attacco di Hamas a Israele.

Giornata nera, Roma blindata per la manifestazione vietata pro-Palestina e lo sciopero dei trasporti (Ansa Foto) – notizie.com

Le forze dell’ordine sono al lavoro da questa mattina, con controlli a tappeto ai caselli autostradali e nelle stazioni. L’area più attenzionata è quella della stazione Ostiense, come predisposto dal neo questore di Roma Roberto Massucci. È alto il rischio di eventuali infiltrati violenti e in queste ore sono in atto controlli anche sui social, specie negli ambienti anarchici e dei collettivi universitari.

Tajani: “Non si può trasformare una manifestazione legittima in esaltazione dell’antisemitismo”

L’Unione democratica arabo-palestinese e i Giovani palestinesi sui social hanno confermato l’appuntamento di oggi alle ore 14 a Piramide. Dopo il divieto della Questura, gli organizzatori della manifestazione hanno fatto ricorso al Tar del Lazio, che però lo ha rigettato. Neppure questo è bastato: scenderanno lo stesso in piazza.

Come scritto, all’allerta per il corteo pro-Palestina si aggiunge lo sciopero nazionale dei mezzi pubblici indetto dal sindacato autonomo Orsa e a livello locale da altre sigle. Il disagio è previsto in molte città italiane tranne che a Milano, dove i lavoratori hanno deciso di rinviarlo dopo la precettazione del prefetto. Oggi nel capoluogo lombardo è prevista una manifestazione pro-Palestina e la partita di calcio Inter-Torino. Sono attese circa 65mila persone.

Non si può trasformare una legittima manifestazione in un’esaltazione dell’antisemitismo, nell’esaltazione di un’azione terroristica che ha provocato migliaia di morti”. Così il ministro degli Esteri e vicepremier Antonio Tajani, che dà ragione al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi. “Dobbiamo garantire la sicurezza di tutti i luoghi di culto ebraici. Mi auguro che prevalga il buon senso perché il diritto a manifestare è un’altra cosa. Il diritto ad esaltare atti terroristici è un’altra cosa”.

Parlando a margine della Giornata dell’Economia organizzata a Milano da Forza Italia, Tajani ha sottolineato che esiste una differenza tra chiedere la pace ed esaltare atti terroristici. “Nulla da ridire se si manifesta legittimamente per sostenere il diritto del popolo palestinese, per il quale tutti siamo assolutamente d’accordo. Ma trasformare la difesa e i diritto del popolo palestinese in una manifestazione di odio razziale contro gli ebrei e contro Israele, questo non significa esprimere libero pensiero”.

Della stessa opinione è il ministro della Giustizia Carlo Nordio in un’intervista a Il Mattino: “Più che preoccupato”, per il corteo vietato a Roma “sono indignato, perché ieri in televisione ho addirittura ascoltato una persona che ha detto che il vero terrorista è lo stato di Israele”. 

Palestina libera” e “Israele Stato criminale”. Sono i cori intonati a piazzale Ostiense, dove si sono radunate circa 1.500 persone per manifestare a favore della Palestina. Sotto la pioggia a Roma, tantissime bandiere della Palestina insieme con quelle la Rete della Conoscenza degli universitari.

L’area è presidiata e anche un elicottero sorvola la zone. Tra agenti delle forze dell’ordine, blindati e idranti schierati, vengono chiesti i documenti a chi entra in piazzale Ostiense. “Abbiamo deciso di esserci per ribadire ancora una volta il nostro no a questo massacro a senso unico da parte di Israele”, ha detto un attivista. Intanto, 19 persone sono state portare in Questura.

Published by
Giovanna Sorrentino