Mare Fuori 5: la nostra intervista a Vincenzo Ferrara, che nella fortunata serie interpreta Beppe, l’educatore dell’IPM.
Beppe Romano è l’educatore dell’IPM che scopre di avere una figlia, Kubra, detenuta nel carcere minorile. È figlia del suo grande amore che muore in un incidente stradale e non ha il tempo di parlare per l’ultima volta con la figlia.
In Mare Fuori 4 lo abbiamo lasciato alle prese con una relazione appena cominciata con la direttrice del carcere, Sofia, interpretata da Lucrezia Guidone.
Il suo personaggio è interpretato da Vincenzo Ferrara, palermitano di nascita. Lo abbiamo incontrato in esclusiva a Pompei (Napoli) durante il tour ufficiale di Mare FUori che ha fatto tappa nei giorni scorsi al Teatro Di Costanzo Mattiello. Con lui c’erano anche Giovanna Sannino (Carmel), Maddalena Stornaiuolo (Maddalena) e Luca Varone (Angelo).
Nel corso della nostra intervista, l’attore ci ha svelato che Beppe, con la sua empatia e simpatia, ha convinto molti giovani a studiare per diventare educatori del carcere minorile.In attesa di conoscere la data ufficiale dell’uscita della prossima stagione della serie targata Rai, ecco le parole di Vincenzo Ferrara in esclusiva ai microfoni di Notizie.com.
Aver scoperto di essere il padre di Kubra influenzerà ancora di più Beppe nella quinta edizione?
“Questo non so dirtelo. Sicuramente c’è una consapevolezza maggiore. Quel cerchio di storia non si era mai chiuso (la storia d’amore con la madre di Kubra ndr.) Nello sviluppo del personaggio sicuramente c’è una consapevolezza, ma non credo che influenzerà più di tanto le storie che si evolveranno nella quinta stagione”.
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Cos’hanno in comune Vincenzo Ferrara e Beppe Romano?
“Il fatto di essere padre di un ragazzino di sedici anni, età che si avvicina a quella di Kubra. E una dose di affetto amorevole verso i ragazzi: anch’io sono un tipo molto affettuoso. Beppe ha molto di me, anche una grande disciplina”.
Com’è lavorare con tutti questi ragazzi?
“Non ho fatto niente di trascendentale. Ho beccato uno dei personaggi più importanti della mia vita e una chiave molto giusta che ha dato speranza anche agli operatori del settore. Ho dato una speranza di visibilità alla figura degli educatori del carcere minorile, sono molto amato da loro e ne vado orgoglioso. Molte persone decidono di iniziare gli studi in questo ambito grazie al personaggio di Beppe”.