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7 ottobre, cresce l’attenzione in Italia: le città più a rischio

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Giovanna Sorrentino

Cresce l’attenzione in tutta Italia per il 7 ottobre, primo anniversario dell’attacco di Hamas a Israele. 

I dispositivi di sicurezza sono messi a punto nelle maggiori città italiane a rischio derive violente, in particolare a Roma, dopo gli scontri in piazza Ostiense di ieri, sabato 5 ottobre. Quattro persone sono state fermate, una arrestata e oltre 200 allontanate prima che iniziasse la protesta.

7 ottobre, attenzione alta in tutta Italia: le città a rischio (Ansa Foto) – notizie.com

La manifestazione non era autorizzata dalla Questura, ma in piazza sono scese ugualmente diecimila persone e alla fine è stata tollerata in forma statica. Dalle 14 in poi la folla è rimasta in piazza circondata dai blindati delle forze dell’ordine. Dopo alcune ore però, hanno chiesto di sfilare in corteo fino al Colosseo, ricevendo un secco no.

Da qui è nata una vera e propria guerriglia urbana con bombe carta, pali della segnaletica divelti e usati per tentare di sfondare il cordone delle forze dell’ordine, lancio di sassi e bottiglie. E alla fine, la polizia ha risposto con lacrimogeni e cariche. La deriva violenta è durata pochi minuti, e dopo la maggior parte dei manifestanti hanno lasciato il piazzale.

Durante gli scontri sono rimaste ferite almeno 34 persone, di cui 20 appartenenti alle forze dell’ordine. Una ragazza è stata colpita alla testa e soccorsa sul posto. Alcuni fotografi sarebbero stati presi a bastonate dai manifestanti.

Tutta la mia vicinanza e gratitudine a 34 operatori delle forze di polizia aggrediti e feriti. Ringrazio le forze dell’ordine e la Questura di Roma per l’efficace ed equilibrata gestione di una situazione difficile, a difesa della sicurezza dei cittadini”. Così il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi su X.

Manifestazione pro-Pal, Paoloni (Sap): “Chi non condanna i violenti è loro complice”

Secondo le forze dell’ordine lo scompiglio sarebbe stato creato da persone incappucciate che si sarebbero staccate dalla folla, probabilmente appartenenti ai centri sociali. Durante tutto il pomeriggio sono state sventolate bandiere libanesi, palestinesi e anche di Hezbollah. Oltre 1.600 persone sono state controllate fuori dai caselli autostradali e nelle stazioni. 4 persone sono state fermate, tra cui una arrestata, e 200 persone sono state allontanate prima dell’inizio della protesta. Di queste, 51 con foglio di via perché avevano precedenti per reati contro l’ordine pubblico.

Ancora una volta ribadiamo che il nostro dovere è garantire a tutti di manifestare liberamente ed esprimere le proprie idee ma pacificamente e senza armi”. Così, in una nota Stefano Paoloni, segretario generale del Sindacato Autonomo di Polizia (SAP).

La manifestazione non era autorizzata perché vi erano seri e concreti elementi per i quali era prevedibile che non sarebbe stata pacifica e i fatti accaduti ieri ne sono la più ampia e concreta dimostrazione”, continua Paoloni. “Delinquenti, professionisti del disordine incappucciati hanno cercato e voluto incidenti. Le immagini sono inequivocabili. Nessuna giustificazione e chi non condanna quanto accaduto ne è complice”. 

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Giovanna Sorrentino