Medio Oriente: allerta massima per il rischio attentati alla vigilia del primo anniversario dell’attacco di Hamas.
Potrebbe essere imminente la risposta di Israele all’attacco dell’Iran dei giorni scorsi. Intanto, alla vigilia del 7 ottobre, è scontro tra Netanyhau e Emmanuel Macron. La situazione in Medio Oriente.
Il premier israeliano ha affermato che a quasi un anno dagli attacchi di Hamas, il suo Paese sta combattendo su sette fronti: “Oggi Israele si sta difendendo su sette fronti, contro i nemici della civiltà”.
I fronti includono Hezbollah sostenuto dall’Iran nel Nord, Hamas a Gaza, gli Houti nello Yemen, i “terroristi” in Cisgiordania e le milizie sciite in Iraq e in Siria. Alta attenzione anche per l’Iran, dopo il lancio di oltre 200 missili balistici su Israele e che “sostiene questa guerra su sette fronti”.
Il Ministero della Salute di Gaza sostiene che lì sono morte almeno 41.825 persone dal 7 ottobre dell’anno scorso. L’omologo libanese invece, parla di 1.400 civili uccisi e circa 7.500 feriti nell’ultimo mese.
In occasione del primo anniversario del 7 ottobre, “siamo pronti ad aumentare le nostre forze”, ha dichiarato il capo di Stato maggiore di Israele Herzi Halevi. E nel frattempo ci si prepara alla risposta all’Iran.
Proprio dall’Iran arriva la condanna ai raid compiuti da Stati Uniti e Gran Bretagna contro gli Houti. Secondo Teheran per ristabilire la pace nella regione mediorientale devono terminare i “crimini barbari” di Israele. Intanto in Libano è stato colpito un campo profughi nel Sud.
Il presidente francese Emmanuel Macron ha chiesto di porre fine alla vendita di armi a Israele che saranno utilizzate a Gaza e in Libano. “Vergogna”, è la risposta di Netanyhau, “Israele vincerà con o senza il loro supporto”. Prontamente è arrivata la replica dell’Eliseo: la Francia “è amica incrollabile di Israele”.
Macron ha espresso “rammarico” definendo “eccessive” le parole del premier israeliano. In un’intervista diffusa ieri, il presidente francese ha dichiarato che il Libano “non deve diventare una nuova Gaza” e che va evitata un’escalation. Un appello al cessate il fuoco è arrivato anche dal premier libanese Najib Miqati, che ha chiesto di fare pressione su Israele affinché il conflitto termini.
Nella sua dichiarazione ha ringraziato Macron per aver “ancora una volta espresso il suo sostegno al Libano e per essere a fianco del popolo libanese di fronte alle avversità”.