La prossima approvazione della Legge di Bilancio scuote gli italiani che rischiano di dover sostenere nuove tasse in arrivo.
Entro il 31 dicembre si approva questa scrittura che si presenta con tante novità e anche il rischio di veder aumentare le spese.
Dare oggi un’idea concreta di cosa accadrà tra poco più di due mesi è davvero molto complesso. Nonostante questo, però, sono diversi gli aspetti su cui riflettere in questi giorni di grande fermento attorno all’economia del nostro Paese. L’obiettivo di rendere stabile il taglio del cuneo fiscale rappresenta di fatto un rischio per quanto riguarda la sostenibilità del sistema pensionistico. E va a cozzare con l’idea di alzare le pensioni minime per dare sospiro alle fasce più in difficoltà.
Proprio per questo diverse fazioni in campo hanno sottolineato la necessità di istituire nuove tasse, cosa su cui al momento il Governo appare irremovibile. C’è coscienza delle difficoltà che affrontano gli italiani, soprattutto in termini di inflazione, e allo stesso tempo delle problematiche legate al bilancio del Paese. Andiamo a vedere, più da vicino, le reazioni politiche e le richieste nei confronti proprio del Governo.
Il Pd frena, contrario alla decisione del Governo
Chi sembra contrario alla decisione del Governo di frenare sulle nuove tasse è il Partito Democratico. Parole importanti arrivano dal deputato Gian Antonio Girelli nell’ambito della presentazione del settimo rapporto Gimbe oggi al Senato: “Nella prossima legge di bilancio il Pd proporrà emendamenti al Governo per invertire la rotta e ricominciare a mettere risorse in sanità ed in sanità. Il rischio che la salute non sia più un diritto garantito è enorme, soprattutto se non verrà fermata l’autonomia differenziata che favorisce la qualità della vita di pochi a scapito di molti”.
La capogruppo democratica in commissione Cultura alla Camera, Irene Manzi, ha lanciato una critica al Governo: “Giuli vuole tassare i cittadini che vanno al museo. Ai tagli preannunciati da Giorgetti che peseranno sul Ministero della Cultura adesso spunta anche una nuova tassazione. Non sembra un buon inizio. Parole preoccupanti, che confermano che anche quest’anno il Governo Meloni intende utilizzare la cultura per reperire i fondi necessari a coprire il fallimento della propria azione economica”.
Silvia Roggiani, deputata Pd in commissione Bilancio alla Camera, ha voluto specificare come a rischio ora siano proprio i servizi essenziali: “Il grido d’allarme lanciato oggi da Anci e Upi è davvero inequivocabile. I tagli imposti dal Governo rischiano di compromettere la stabilità degli enti locali. Il Ministro Giorgetti non può ignorare il segnale chiaro che arriva: continuare su questa strada significa spingere molti enti verso il dissesto finanziario”.
Il punto di vista di Fratelli d’Italia e Forza Italia
Anche Fratelli d’Italia e Forza Italia si sono espressi con idee e proposte. Lino Ricchiuti, viceresponsabile nazionale del Dipartimento imprese e mondi produttivi di FdI, ha specificato: “Landini chiama lo sciopero generale contro la manovra. Quale manovra, visto che non c’è ancora nemmeno una bozza? Non si sa. Avrà doti da veggente a noi nascoste. Il teatrino dei sindacati riparte, il copione è sempre lo stesso: fingere di stare dalla parte dei lavoratori contro i governi cattivi di “destra”. Come tradizione ciò che provoca indignazione è solo quando certe politiche le porta avanti un Governo ostile”.
Importanti sono anche le constatazioni di Raffaele Nevi, portavoce di Forza Italia, che a Coffee Break ha specificato: “Forza Italia è stata chiarissima. Il nostro Paese ha la più alta tassazione d’Europa e una delle più alte del mondo, quindi le tasse devono scendere e non salire. Bisogna razionalizzare la spesa pubblica, portare avanti le privatizzazioni e liberalizzazioni e cercare di costruire le condizioni affinché ci sia una spinta forte alla crescita”.
È poi intervenuto anche Nicola Calandrini, senatore di Fratelli d’Italia, che in una nota ha voluto commentare la situazione: “Sulla manovra finanziaria ci sono delle proposte concrete che di fatto stiamo analizzando per andare a individuare le giuste coperture. Il 31 ottobre sarà una data cruciale, poiché avremo contezza del gettito derivante dal concordato fiscale. Stiamo lavorando intensamente su diverse ipotesi per garantire una manovra efficace e sostenibile Posso confermare che il taglio del cuneo fiscale non è in discussione. Si tratta di una delle nostre priorità assolute insieme alla riduzione delle aliquote Irpef”.