La testimonianza di Neneh, 16 anni: “Da piccola lavoravo nelle miniere in Sierra Leone. Bambine incinta in età scolare”

L’infanzia negata dei bambini in Sierra Leone. La testimonianza di Neneh: oggi ha sedici anni e da piccola aiutava il padre nelle miniere. 

Nel distretto di Kono, in Sierra Leone, nel 2017 è stato scoperto uno dei venti diamanti più grandi al mondo. Ma delle ricchezze di questa terra non giova la popolazione locale, tra le più vulnerabili al mondo. I bambini sono costretti dai genitori a lavorare fin da piccoli. La testimonianza di una di loro.

Tra le miniere a cielo aperto ci sono bambini e bambine impiegati nella ricerca disperata di diamanti. I terreni della Sierra Leone sono sfruttati dalle compagnie internazionali, che li abbandonano quando le risorse sono esaurite. Così, le popolazioni locali scavano a fondo tra le “macerie”, alla ricerca di piccoli frammenti di diamanti di basso valore, nella speranza di una vita migliore.

Il distretto di Kono si trova al confine con la Liberia e dal 1991 e il 2002 ha vissuto una guerra civile. Almeno 70mila persone sono morte e altri due milioni sfollate. Proprio in occasione di questo conflitto, il mondo ha cominciato a parlare dei bambini-soldato e di diamanti insanguinati. Quando la guerra è finita, non c’è mai stata una ricostruzione e ancora oggi la Sierra Leone è uno dei Paesi più poveri al mondo.

ActionAid collabora con le istituzioni locali per proteggere i bambini e permettergli di tornare a scuola. Secondo l’Organizzazione Internazionale del Lavoro, circa un milione di minori in tutto il mondo è impiegato nel lavoro nelle miniere. In Sierra Leone, secondo l’ong, sono migliaia i bambini vittime di questa situazione.

Neneh oggi ha sedici anni e ha trascorso gran parte della sua infanzia in queste miniere. “Dopo la scuola andavo a dare una mano a mio padre. Scavavamo e trasportavamo secchi di terra in cerca di diamanti”. Queste le sue parole in un video diffuso da Action Aid in occasione della Giornata Internazionale delle Bambine e Ragazze, oggi 11 ottobre.

Sierra Leone: bambine spose a 15 anni e incinte in età scolare

Noi bambini spesso portavamo anche i secchi più pesanti. Restavamo lì fino alle cinque o sei di sera e alla fine mio padre ci dava qualche soldo per tornare a casa e preparare da mangiare”. 

Una vita inimmaginabile, quella di Neneh, per un bambino nato in Occidente. “Non avevamo abbastanza cibo e non riuscivamo a concentrarci bene a scuola. Non ero felice di andare nelle miniere ma non potevo rifiutarmi”. Il lavoro minorile è una conseguenza della povertà.

Il Parlamento della Sierra Leone ha approvato il Mines and Minerals Development Act, che punta a migliorare le condizioni delle persone impiegate nelle miniere. Ma il lavoro minorile è ancora un problema diffuso e pericoloso per la salute mentale e fisica dei piccoli.

“Sono triste quando vedo i miei coetanei in miniera, perché penso a cosa ho passato – continua Neneh nel video diffuso da ActionAid. Le bambine che non vanno nemmeno a scuola spesso finiscono per rimanere incinta senza nessuno che si prenda cura di loro. Ho un’amica che lavora nelle miniere, vive con suo zio ma viene maltrattata”. 

La testimonianza di Neneh, 16 anni: "Bambine abusate e costrette a lavorare nelle miniere in Sierra Leone"
La testimonianza di Neneh, 16 anni: “Bambine abusate e costrette a lavorare nelle miniere in Sierra Leone” (Foto di Acrion Aid) – notizie.com

Le piaghe del lavoro minorile e mancanza di istruzione, quando associati alle bambine, aumentano un’altra piaga: quella dei matrimoni precoci. Secondo i dati forniti dall’ong infatti, in Sierra Leone il 21% delle adolescenti tra i 15 e i 19 anni è già rimasta incinta. I 30% si sposa prima dei 18 anni e il 9% si è anche sposata prima dei 15 anni. Una legge contro i matrimoni infantili risale al 2024, approvata da Julios Maaba Bio nel 2024, ma il problema va scardinato nella società, perché è culturale.

Il nostro compito è sensibilizzare le comunità. Il problema dei matrimoni precoci come quello del lavoro minorile è una questione seria nel nostro Paese”. Così, Desmond Carney, responsabile regionale di ActionAid a Kono. Nonostante la legge prevede anche il carcere, questi bambini continuano ad essere impiegati nelle miniere e altri lavori e nel caso delle bambine, a subire anche abusi. Serve quindi “consapevolezza”, spiega.

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