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Dopo Fleximan arriva la Procura, al via l’inchiesta sugli autovelox: “Hanno incassato 17 milioni di euro”

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Francesco Ferrigno

La Procura di Padova ha messo nel mirino gli autovelox della strada regionale 53 a seguito delle denunce presentate da un’associazione.

Per le attività di 12 autovelox, tra il 2021 ed il 2023, alcuni Comuni del Veneto avrebbero incassato oltre 17 milioni di euro. Secondo l’associazione nazionale tutela utenti della strada Altvelox, però, i dispositivi sarebbero privi degli obbligatori requisiti di legge. Dunque gli autovelox sarebbero stati installati col solo scopo “di fare cassa”.

Dopo Fleximan arriva la Procura, al via l’inchiesta sugli autovelox (ALTVELOX FOTO) – Notizie.com

Anche sulla base della denuncia presentata da Altvelox nel mese di agosto, la Procura della Repubblica di Padova, per competenza territoriale, ha acceso i riflettori su 9 autovelox. Gli strumenti sono installati tra Padova, appunto e Cittadella, Fontaniva, Galliera Veneta, Carmignano di Brenta, Villa del Conte, Camposampiero e Piove di Sacco.

I pm hanno quindi aperto un fascicolo d’inchiesta per il reato di falso ideologico. La sezione di polizia giudiziaria della Procura si è già mossa. Gli agenti hanno acquisito le documentazioni relative ai vari iter amministrativi principalmente nei comandi delle polizie municipali.

L’obiettivo dei magistrati è accertare se gli autovelox siano stati posizionati come deterrente per evitare gravi incidenti oppure se l’intento principale fosse quello di portare soldi nelle casse comunali. Come le associazioni di automobilisti sostengono. Già alcuni giudici di pace del comprensorio, inoltre, hanno annullato alcune multe in base alla mancanza di omologazione dei rilevatori di velocità.

Secondo l’associazione i rilevatori di velocità sarebbero stati solo “approvati” dalle varie amministrazioni comunali ma non omologati dal Ministero. Un fattore, quest’ultimo, obbligatorio: solo l’omologazione ministeriale assicura la precisione dell’apparecchio, e rende legittimi di conseguenza gli accertamenti e le sanzioni.

Tra le altre cose, in Veneto per mesi è stato attivo “Fleximan”, un uomo risultato poi essere un metalmeccanico di Este esasperato dalle multe, che “attaccava” gli autovelox con un flessibile. Felximan aveva abbattuto proprio uno dei rilevatori finiti in queste ore sotto inchiesta, e che era stato riattivato poco dopo l’attacco.

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Tornando al caso dell’inchiesta giudiziaria, tra le arterie stradali nel mirino dell’associazione, ce n’è una in particolare: la regionale 53. Qui si trovano 12 autovelox in un tratto di 15 chilometri, con il limite dei 70 chilometri all’ora. Il presidente di Altvelox Gianantonio Sottile ha detto di attendersi che dopo quella Padova, vi sia l’apertura di fascicolo d’inchiesta analoghi da parte di altre Procure del Veneto che hanno ricevuto le denunce.

Tra le arterie stradali nel mirino dell’associazione la regionale 53 (ALTVELOX FOTO) – Notizie.com

12 autovelox e 17 milioni di euro. – hanno fatto sapere dall’associazione – Dopo la nostra denuncia querela dello scorso 12 agosto la Procura della Repubblica di Padova ha aperto un fascicolo per falso ideologico al fine di capire se gli autovelox installati sulla SR53 siano serviti realmente per la sicurezza stradale. Ovviamente i Piani di Sicurezza delle strade obbligatori dal 1993 queste amministrazioni non li hanno mai predisposti ne aggiornati regolarmente”.

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Francesco Ferrigno