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Cronaca

Conti spiati, banca indagata: pronta valanga di richieste di risarcimento. Codacons: “Ecco come fare”

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Francesco Ferrigno

La Procura di Bari ha formalmente indagato ieri Intesa San Paolo: legali ed associazioni, tra cui il Codacons, si sono già attivati.

La vicenda dei conti correnti spiati, sulla quale sta indagando la Procura della Repubblica di Bari, sta facendo emergere il ruolo della banca e di tutti i suoi meccanismi e sistemi, interni ed esterni.

Carlo Rienzi, presidente Codacons (ANSA FOTO) – Notizie.com

Procedure e “attività di inquiry” sulle quali i magistrati, e non solo, vogliono vederci chiaro. Tanto che ieri hanno iscritto nel registro degli indagati l’intero Gruppo Intesa Sanpaolo. Secondo l’accusa la banca avrebbe violato la legge 231 del 2001 sulla responsabilità amministrativa delle persone giuridiche delle società e delle associazioni anche prive di personalità giuridica.

Intesa Sanpaolo, secondo i pm, non avrebbe tempestivamente segnalato agli inquirenti gli accessi abusivi. Dunque ci si starebbe concentrando sull’articolo 7 della legge, riguardante soggetti sottoposti all’altrui direzione e modelli di organizzazione dell’ente, ed in particolare sul comma 3: “Il modello prevede, in relazione alla natura e alla dimensione dell’organizzazione nonché al tipo di attività svolta, misure idonee a garantire lo svolgimento dell’attività nel rispetto della legge e a scoprire ed eliminare tempestivamente situazioni di rischio”.

Proprio per questo si starebbero muovendo già associazioni ed avvocati per valutare la costituzione parte civile in un eventuale processo o cause civili ai danni della banca. I legali avrebbero già chiesto alla Procura diverse informazioni per procedere. Tra di essi c’è il Codacons, l’associazione in difesa dei consumatori che ha depositato in Procura un corposo fascicolo.

Sicuramente possono essere fatte richieste di risarcimento. – ha detto Carlo Rienzi, presidente nazionale del Codacons, in esclusiva per Notizie.com – Ciò che è più grave è che abbiamo lasciato fare questo ‘lavoro’ per anni e nessuno se n’è mai accorto? Ci sembra strano. La banca è responsabile ed abbiamo elaborato una costituzione di parte offesa anche nei confronti dell’istituto. Abbiamo anche chiesto se il mio nome è tra quelli spiati per avviare un’azione risarcitoria”.

Rienzi ha poi puntualizzato: “Chi è stato spiato ha sicuramente diritto ad essere risarcito. La cosa migliore sarebbe non avere niente da nascondere. Ironicamente, questo è l’unico sistema che abbiamo in Italia per salvarci, visti i sistemi colabrodo. A breve, comunque, inseriremo un modulo sul nostro sito web”. Bisogna ricordare che tutto è partito dalle attività dell’ormai ex funzionario Vincenzo Coviello, 52enne di Bitonto in servizio fino all’agosto scorso alla filiale di Bisceglie, in Puglia.

L’uomo è indagato per accesso abusivo ai sistemi informatici e tentato procacciamento di notizie concernenti la sicurezza dello Stato. Tra il 21 febbraio 2022 e il 24 aprile 2024, avrebbe compiuto 6.637 accessi non autorizzati a dati riservati relativi a 3.572 clienti di 679 dell’istituto di credito, inclusi esponenti di primo piano delle istituzioni italiane, tra cui la premier Giorgia Meloni. I periti della Procura cominceranno oggi l’analisi dei dispositivi elettronici sequestrati a Coviello, che ha affermato di aver agito da solo e solamente per curiosità.

Intesa San Paolo ha fatto sapere che al momento non ha ricevuto alcuna comunicazione dall’autorità giudiziaria. Sulla tempistica della denuncia, invece, l’istituto di credito ha puntualizzato che “ha potuto procedere con la notifica presso l’Autorità per la Privacy e la denuncia presso la Procura di Bari come parte lesa nei tempi resi possibili da un processo esteso e accurato, volto alla ricostruzione di quanto avvenuto”.

Conti spiati, l’Anm scrive a Carlo Nordio

Ed inoltre: “Una volta che la struttura di controlli interni ha evidenziato le anomalie, hanno subito preso avvio la procedura disciplinare e l’analisi dei fatti che hanno richiesto una complessa ed estesa ricostruzione di quanto avvenuto”. Il gruppo ha ricordato poi di aver avviato l’iter del procedimento disciplinare nei confronti di Coviello che ha condotto al licenziamento e che “Il comportamento della banca sarà come sempre basato sulla massima collaborazione con le autorità”.

Il Ministro Carlo Nordio (ANSA FOTO) – Notizie.com

Il caso sta creando fibrillazioni anche al Ministero della Giustizia. L’Associazione nazionale magistrati (Anm) ha scritto al titolare del dicastero Carlo Nordio preoccupata “per plurimi accessi abusivi ai sistemi informatici della rete giustizia hanno creato allarme tra i magistrati per gli scarsi livelli di sicurezza dei dispositivi e delle piattaforme utilizzate nel quotidiano esercizio delle delicate funzioni”.

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