Questa mattina è arrivata a Shengjmn è arrivata la nave Libra della Marina: sono sbarcati i primi migranti ospiti dei centri in Albania.
Erano in viaggio nel mar Mediterraneo a bordo di barchini. Salvati, sono poi stati trasferiti sulla nave Libra della Marina Militare. In questi minuti 10 bengalesi e 6 egiziani sono diventati i primi “ospiti” dei nuovi centri italiani per migranti in Albania.
Un viaggio nel Mediterraneo che potrebbe essere costato diverse migliaia di euro, come dimostrato da un’operazione della Direzione Distrettuale Antimafia (Dda) di Milano. Nelle stesse ore in cui Libra approvava a Shengjin, infatti, la polizia di stato ha fermato 10 soggetti, anch’essi egiziani, indagati per associazione per delinquere, favoreggiamento dell’immigrazione clandestina nonché esercizio abusivo dell’attività creditizia. Gli indagati, stando all’inchiesta, avrebbero intascato per almeno 8 viaggi con partenza dalle coste della Libia tra i 3 ed i 6mila euro per ogni singolo migrante.
Tornando a Shengjin, in Albania, la nave è arrivata in porto. I migranti sono stati sottoposti ad uno screening sanitario ed alle procedure di identificazione. Saranno poi trasferiti al campo di accoglienza di Gjader, a poche decine di chilometri dal porto. Qui sono stati allestiti un centro di accoglienza per richiedenti asilo che al momento ha una capacità di 400 persone ed un Cpr (Centro di permanenza per i rimpatri). Quest’ultimo, con poche decine di posti, ospiterà le persone destinate all’espulsione ed un penitenziario con 20 posti.
I 16 migranti, i primi sottoposti alle procedure accelerate di frontiera in un Paese terzo, resteranno nel centro in attesa dell’esito delle loro domande di asilo. Sulle operazioni sta vigilando l’Agenzia Onu per i Rifugiati che avrà un ruolo di monitoraggio di 3 mesi. Da noi contattata, l’Unhcr, ha fatto sapere che le attività stanno procedendo. E che “al termine del periodo di controllo si faranno considerazioni e valutazioni finali”.
“Il nostro obiettivo – ha dichiarato il premier albanese Edi Rama – è completare questo processo entro questo decennio e bussare alle porte del Consiglio europeo come Stato membro. Questo è molto ambizioso. Richiede un’incredibile quantità di lavoro”. La realizzazione dei centri italiani per migranti in Albania è frutto di un protocollo d’intesa siglato lo scorso anno tra i due Paesi. Nei centri possono essere ospitati solo uomini adulti non vulnerabili e che hanno viaggiato “soli”. Nel caso, infatti, non possono essere separati dai loro familiari e quindi sono ospitati sul suolo italiano.
Inoltre i migranti devono provenire da Paesi considerati “sicuri” dall’Italia. La lista è stata aggiornata a maggio con un Decreto del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. Tra gli altri, sono stati inseriti anche Bangladesh ed Egitto. Ovvero, i Paesi di provenienza dei migranti sbarcati oggi a Shengjmn. Senza entrare tecnicamente nel merito, è quantomeno singolare l’Italia consideri sicuri l’Egitto, i cui rapporti si sono incrinati da tempo a causa dell’omicidio del ricercatore Giulio Regeni, ed il Bangladesh, sul quale hanno acceso i riflettori anche l’Antimafia per le vicende legate al decreto flussi.
“Questa operazione fa discutere le opposizioni, – ha detto il Ministro degli Esteri Antonio Tajani – ma mi pare che questo accordo tra Italia e Albania sia stato portato come modello anche dalla presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen. Che in una lettera ai commissari ha detto che deve essere recepito come esempio positivo per affrontare la questione migranti. Ricordiamo che tutti i centri sono gestiti da autorità italiane. Quindi è un investimento per combattere l’immigrazione illegale, i trafficanti di esseri umani. E per rimandare nei Paesi d’origine coloro che non hanno diritto di venire in Italia”.
“La prima nave della marina è partita per l’Albania con 16 migranti a bordo. Meloni dica quanto costa quel viaggio. – ha replicato la segretaria del Partito democratico Elly Schlein – Quegli 800 milioni si potevano mettere sulla sanità pubblica per accorciare le liste di attesa, invece li buttano per deportare migranti calpestandone i diritti, nonostante sia uscita la settimana scorsa una sentenza della Corte di giustizia europea che fa scricchiolare l’intero accordo con l’Albania“.