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Processo a Giulia Tramontano, Impagnatiello è “capace, ossessivo e narcisista ma non invalido”

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Francesco Ferrigno

È stata resa nota pochi minuti fa la perizia psichiatrica di Alessandro Impagnatiello, accusato dell’omicidio di Giulia Tramontano.

Aveva cercato di eliminare Giulia Tramontano, ed il piccolo Thiago che portava in grembo, “come fosse una caramella”. Ha tratti di personalità narcisistici e psicopatici, una visione autocentrica del mondo, scarse capacità empatiche ma tendente all’ipercontrollo.

Alessandro Impagnatiello è stato ritenuto capace di intendere e di volere (ANSA FOTO) – Notizie.com

Nonostante questo, però, non sono stati ravvisati tratti psicopatologici. Dunque Alessandro Impagnatiello è stato ritenuto capace di intendere e di volere. A stabilirlo sono stati i periti Pietro Ciliberti e Gabriele Rocca, nella relazione depositata alla Corte d’Assise di Milano. Impagnatiello è imputato per l’omicidio di Giulia Tramontano, uccisa al settimo mese di gravidanza.

Cercavo di eliminare ogni traccia di Giulia, cercai di eliminare Giulia dando fuoco. – si legge nelle perizie contenenti anche i colloqui con gli psicologi in carcere – Ora è tutto chiaro, tutto insensato quella che avevo intenzione di fare. Non era come buttare una caramella, non si può polverizzare un corpo. Ho voluto credere di essere pazzo, ma non penso di esserlo. Ero un vaso completamente saturo di bugie e di menzogne. Penso che sabato scorso ero in Montenapoleone a bere un caffè e ora sono qui con un ergastolo”.

Impagnatiello il 27 maggio 2023 ha ucciso con 37 coltellate la fidanzata incinta di 7 mesi Giulia Tramontano, 29 anni, nella loro casa a Senago, nel Milanese. Il corpo è stato trovato 4 giorni dopo in un’intercapedine vicino ad un box. L’ex barman dell’Armani Cafè di Milano è imputato di omicidio volontario pluriaggravato, occultamento di cadavere e procurato aborto.

L’omicidio per lui – hanno scritto i periti – è stato rappresentazione finale di un’emotività distruttiva che ha anche guidato le precedenti condotte delittuose. Ossia la somministrazione alla 29enne nei mesi precedenti di un topicida e l’occultamento del corpo. I tratti psicopatici si manifestano nel prevaricare l’altro e nel manipolare gli eventi. Non riusciva, stando alla sua logica, ad andare avanti in modo diverso rispetto alle proprie attese“.

Dalle indagini è emerso, infatti, che Impagnatiello aveva una relazione parallela con una 23enne italo-inglese, anch’ella rimasta incinta, ma che ha poi deciso di abortire. Una condizione che era stata scoperta dalle due donne che si erano incontrate nei giorni precedenti il delitto. Il 10 giugno scorso la corte d’Assise di Milano, presieduta dalla giudice Antonella Bertoja, aveva disposto la perizia per l’ex barman.

Gli psichiatri Ciliberti e Rocca avevano chiesto 90 giorni di tempo per capire, anche attraverso il diario clinico e ulteriori indagini, se Alessandro Impagnatiello all’epoca dei fatti fosse capace di intendere e volere o se la sua capacità fosse scemata. Il responso è arrivato oggi. Il 31enne era nel pieno delle sue facoltà mentre affondava il coltello su Giulia Tramontano. La perizia verrà discussa in aula il prossimo 21 ottobre.

Giulia Tramontano, Rossetti: “Impagnatiello, struttura tra l’ossessivo ed il narcisistico”

Il giudice ha fatto benissimo a disporre la perizia psichiatrica. Sono sostanzialmente d’accordo nel dichiarare Impagnatiello capace. Nella mia consulenza non ho mai detto che fosse ‘incapace’. Ritengo che avesse dei problemi, una struttura di personalità tra l’ossessivo ed il narcisistico”, ha detto Raniero Rossetti, psichiatra, già consulente della difesa nel processo, in esclusiva per Notizie.com.

Giulia Tramontano, Impagnatiello è “capace, ossessivo e narcisista ma non invalido” (ANSA FOTO) – Notizie.com

Ma c’è un divario tra una struttura problematica di una persona e la capacità. – ha concluso Rossetti – Non sono cose che vanno di pari passo. Per dichiarare qualcuno incapace la struttura psicopatologica di quella persona dev’essere particolarmente invalidante. Impagnatiello è una persona problematica ma non a tal punto da renderlo incapace al momento dell’atto omicidiario”.

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Francesco Ferrigno