Battute e critiche: la parola ai napoletani (e non solo) sul Pulcinella di Gaetano Pesce, installato in piazza Municipio.
“Se dobbiamo farne un discorso mediatico, sta funzionando, perché la gente ne parla”. È uno dei commenti che abbiamo raccolto ascoltando le opinioni dei passanti che si fermavano a scattare foto sotto Tu si ‘na cosa grande.
La nuova installazione resterà in piazza Municipio a Napoli fino al 19 dicembre ed è stata inaugurata nei giorni scorsi, il 9 ottobre. È un omaggio alla città dello scultore e designer ligure Gaetano Pesce, deceduto a New York nei mesi scorsi.
Rappresenta Pulcinella e la sua forma fallica ha suscitato curiosità e battute, ma anche aspre critiche tra i napoletani. Tu si ‘na cosa grande ha preso il posto della Venere degli Stracci di Michelangelo Pistoletto, che è stata incendiata da un senzatetto a luglio 2023. Anche quell’opera, a sua volta, suscitò molte polemiche.
I commenti dei napoletani
“La provocazione ne è parte, ma non è solo quello. C’è di più”. È un altro dei commenti che abbiamo raccolto in piazza Municipio da parte di un passante convinto che il Pulcinella di Pesce “sia da osservare molto bene”.
“Se dobbiamo farne un discorso mediatico, sta funzionando”, dichiarano due amiche, “la gente ne parla”. Non sono mancati siparietti divertenti sulla sua forma fallica da parte di un gruppo di ragazzi: “Non dobbiamo scandalizzarci”, ha scherzato uno di loro. E critiche: “Non ci vedo molto di artistico, preferivo la Venere degli Stracci”.
L’installazione, a cura di Silvana Annichiarico, è composta da due opere poste una di fronte all’altra: una rivisitazione dell’abito di Pulcinella alta 12 metri e due cuori rossi trafitti da una freccia. Rientra nel programma Napoli Contemporanea curato da Vincenzo Trione, responsabile delle attività museali e dell’arte contemporanea del Municipio.
L’abito di Pulcinella è appoggiato su una struttura metallica ed è tenuta in equilibrio da cavi decorati con fiori sintetici. Non è bianco perché Gaetano Pesce ha voluto sostituire il tradizionale colore della maschera napoletana con un costume che richiamasse la femminilità, per omaggiare anche le donne. I cuori rossi sono alti 5 metri e di sera si illuminano all’interno insieme ai cavi floreali.
Il costo di Tu si ‘na cosa grande ammonta a circa 180mila euro, di cui 160mila finanziati dalla Regione Campania attraverso i Poc. Dopo il 19 dicembre, l’opera resterà a Napoli per volontà di Gaetano Pesce, ma troverà una nuova collocazione.