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Maternità surrogata, cosa cambia da oggi in Italia: ipotesi referendum abrogativo

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Giovanna Sorrentino

Maternità surrogata, via libera del Senato: la gestazione per altri è reato universale in Italia. I Radicali: “Pronti per referendum abrogativo”.

Il ddl era già passato alla Camera senza modifiche: con 84 voti a favore e 58 contrari, da questo momento in poi chi ricorrerà alla pratica all’estero verrà perseguito in Italia. Radicali e molte associazioni sul piede di guerra: “Presenteremo un referendum”.

Maternità surrogata, cosa cambia da oggi in Italia (ANSA FOTO) – Notizie.com

Il primo argomento di discussione riguarda il concetto in sé di reato universale. Esso è “contemplato per reati molto gravi come il genocidio, i crimini di guerra e contro l’umanità. Per questi reati la pena inflitta è l’ergastolo, mentre questa nuova norma introdurrebbe una pena di soli tre anni”. 

Inoltre, si legge in una nota a firma di Maurizio Turco e Irene Testa, segretario e tesoriera del Partito Radicale, “l’universalità dell’universalità stessa del reato non sussiste, essendo la gestazione per altri una pratica legale o regolamentata in molti Paesi europei. In Italia si evita persino di discuterne, negando così un confronto pubblico su una questione così importante. Per queste ragioni presenteremo un quesito referendario abrogativo della legge”.

Mentre i Radicali contestano il concetto di reato universale e annunciano un referendum abrogativo della legge approvata ieri sulla maternità surrogata, dalla maggioranza arriva un chiarimento attraverso Pierantonio Zanettin di Forza Italia. Non diventerà reato universale, – ha detto Zanettin – che sono gravissimi e perseguibili in Italia anche se commessi all’estero”.

Con la legge approvata ieri invece, “ci si limita a punire un cittadino italiano che all’estero ricorre alla maternità surrogata, fattispecie già vietata nel nostro Paese. Non verrebbero quindi perseguiti, a differenza di quanto è stato detto, Elon Musk o Elton John se per caso venissero a trovarsi nel nostro Paese”. 

Ai Radicali si aggiunge l’assessora regionale alle Pari opportunità della Regione Toscana Alessandra Nardini, che annuncia battaglia: “Dopo Dopo lo stop alle trascrizioni delle figlie e dei figli delle famiglie omogenitoriali, dopo l’attacco al centro per i percorsi di affermazione di genere di Careggi, adesso abbattono la scure ideologica contro le bambine e i bambini nati tramite gestazione per altri. Sono bambine e bambini. Punto. Questa destra va fermata. Daremo battaglia”. 

Con il via libera del Senato, la gestazione per altri è diventato un reato universale in Italia. Da oggi le coppie italiane che faranno ricorso a questa pratica all’estero saranno punite. Il disegno di legge è nato dalla proposta di Carolina Varchi, capogruppo di Fratelli d’Italia in Commissione Giustizia della Camera, approvata a luglio 2023 con 166 sì, 109 no e 4 astenuti. Il testo riprendeva quello già presentato dalla premier Giorgia Meloni quando era parlamentare nella precedente legislatura.

In Italia, la Maternità surrogata è vietata già dal 2004. Adesso, con il ddl che diventa legge, i genitori che torneranno in Italia, dopo aver fatto ricorso alla pratica della “gestazione per altri”, potranno essere incriminati. E finire in carcere dai tre mesi ai due anni. Per non parlare della sanzione pecuniaria che potrà arrivare sino ad un milione di euro.

Maternità surrogata, la famiglia: “Italia un esempio da seguire”

La ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità Eugenia Roccella ha difeso il provvedimento. Ricordando che esiste “una rete mondiale del femminismo che sostiene l’iniziativa dell’Italia e considera il nostro Paese un esempio da seguire dappertutto“. Con il voto del Parlamento, secondo la ministra, “i diritti non sono stati negati, ma al contrario sono stati riaffermati e resi finalmente effettivi“.

Chi ricorrerà alla pratica all’estero verrà perseguito in Italia (ANSA FOTO) – Notizie.com

Gestazione per altri, utero in affitto, maternità surrogata. In difesa del voto in Parlamento anche le associazioni ArciLesbica, presieduta da Cristina Gramolini, ed Equality Italia, diretta da Aurelio Mancuso. “Ci dispiace che sia stata la destra a farlo, ma siamo contenti che ora sia reato il ricorso alla gestazione per altri anche se effettuato all’estero. – hanno detto Gramolini e Mancuso – È una pratica che riduce le donne a macchine per la riproduzione. A favore di committenti paganti che mettono a repentaglio perfino la salute delle donne con l’alibi del loro consenso. La dolorosa evenienza di non poter avere figli/e non giustifica in alcun modo la messa al lavoro di donne in cerca di reddito tramite la gravidanza. I figli non si comprano, non si vendono e neppure si regalano“.

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Giovanna Sorrentino