Milano criminale, il rapinatore ucciso e i baby nazisti: l’epidemia di violenza nella capitale del business

La tragedia di Manuel Mastrapasqua, le indagini sui “baby nazisti”, il rapinatore ucciso: Milano è in preda ad un’escalation di violenza.

La capitale del business, della moda, della comunicazione in Italia è una città frastornata che deve fare i conti in queste settimane con un’epidemia di violenza e di traffici illeciti ad ogni livello con pochi precedenti. Milano, insomma, è diventata crocevia di tutto ciò che non avrebbe mai immaginato.

La città si è svegliata con un altro omicidio, a pochi giorni dall’uccisione a Rozzano di Manuel Mastrapasqua per mano di Daniele Rezza, che voleva rapinarlo. E a poche settimane dalla deflagrazione dell’inchiesta “Doppia Curva” sul mondo ultras, nuove operazioni sono scattate sia per l’indagine stessa sia per una nuova attività contro i cosiddetti “baby neonazisti”

Un furto questa mattina all’alba, insomma, è alla base dell’omicidio di Eros Di Ronza, pregiudicato di 37 anni. Quest’ultimo, insieme ad un complice, ha forzato la serranda di un bar con l’obiettivo di rubare dei Gratta e Vinci. Quando è scattato l’allarme è giunto il titolare del bar, un uomo di nazionalità cinese, che ha ucciso con più colpi di forbice Di Ronza. La posizione del presunto omicida è al vaglio degli inquirenti.

Milano criminale, il rapinatore ucciso e i baby nazisti: l’epidemia di violenza nella capitale del business
Milano criminale, il rapinatore ucciso e i baby nazisti

La polizia di stato, sempre oggi, ha arrestato un 25enne italiano che aveva accoltellato un 32enne romeno proprio davanti ad un distributore di sigarette. La lite era scoppiata per chi dovesse utilizzare per primo il macchinario. Non è tutto. Nell’ambito delle indagini sul sistema criminale messo in piedi dai vertici ultras delle Curve del Milan e dell’Inter, è stato fermato dai carabinieri Daniele Cataldo.

Considerato il braccio destro di Luca Lucci, a capo degli ultrà rossoneri, Cataldo è accusato del tentato omicidio di Enzo Anghinelli, altro membro della Curva colpito alla testa da un proiettile nell’aprile 2019 in via Cadore. “Sei un morto che cammina”, avrebbe detto Cataldo ad Anghinelli. Ma Milano deve anche fare i conti con una rete di minorenni divenuti il terrore degli stranieri nelle stazioni metro del capoluogo lombardo.

La Digos sta effettuando in queste ore numerose perquisizioni a carico di 10 minorenni e 2 maggiorenni. Tutti sono accusati a vario titolo di propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale etnica e religiosa. In questo caso le indagini sono partite dall’arresto a Milano, a marzo, di un giovanissimo ucraino che aggrediva gli stranieri e rubava dalle auto in sosta al grido di “I fascisti sono tornati” e mostrando una svastica sul petto.

Le indagini hanno dimostrato che il ragazzo non agiva da solo. I giovanissimi “aspiranti suprematisti” oltre che dedicarsi alla propaganda possedevano anche repliche di armi lunghe e pistole anche prive del tappo rosso, manganelli telescopici, mazze, tirapugni, coltelli, un machete, diverse bandiere e simboli riferibili al nazifascismo. Un’emergenza sicurezza che sta tenendo in scacco il capoluogo lombardo già da diversi mesi. Se non anni. Era il luglio del 2022 quando l’imprenditrice-influencer Chiara Ferragni aveva detto di essere “angosciata dalla violenza” a Milano. Apriti cielo.

2 anni dopo, l’indice di criminalità 2024 del Sole 24 Ore, elaborato sulla base dei dati del Ministero dell’Interno, ha evidenziato che Milano si è confermata come la città con il maggior numero di denunce in Italia, con 7.100 reati ogni 100mila abitanti. Più in generale la classifica ha fatto emergere un incremento dei reati in tutta Italia: furti, rapine, percosse e omicidi i crimini più diffusi.

Le forze dell’ordine sono costantemente in attività. Nelle scorse ore il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera alla manovra per il 2025: previsto un incremento di 100 milioni di euro per il pagamento delle prestazioni di lavoro straordinario già svolte dal personale delle forze di polizia e del corpo nazionale dei vigili del fuoco.

Escalation di violenza a Milano, il Sap: “Contrasto e presenza capillare”

Stiamo pagando ancora le conseguenze della spending review e dei tagli alla sicurezza. Nel 2010 avevamo un’organico di 109mila unità. Nel 2015 eravamo 106mila e con la Legge Madia si è stabilito che quella era la nuova dotazione organica rispetto ai 118mila previsti negli anni ’80. Oggi sfioriamo le 97mila unità. Rispetto a 14 anni fa siamo quasi 13mila in meno, 9mila rispetto alle attuali previsioni. Solo per Milano parliamo che ci sarebbero almeno 200 operatori in più”, ha spiegato Stefano Paoloni, segretario generale del Sindacato autonomo di polizia (Sap), in esclusiva per Notizie.com.

Sugli straordinari, sono stati fatti rispetto ai budget previsti proprio per compensare la carenza di organico. Doppi turni, turni più lunghi, proprio per garantire gli standard di sicurezza. La parte in esubero è in arretrato dal 2023: dobbiamo ancora percepire questi straordinari. Questi 100 milioni extra sono un segnale importante. Non arriveremo ad azzerare il debito ma faremo un buon passo in avanti. – ha concluso Paoloni – Per ciò che sta accadendo a Milano, l’auspicio è che si possa fare piena luce su tutto. È chiaro che si tratta di fenomeni che necessitano di un contrasto e di una presenza capillare. La percezione di sicurezza e di presenza del Stato e delle forze dell’ordine per garantire un’adeguata convivenza civile è fondamentale”.

Gestione cookie