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Economia

Come si divide l’eredità se non c’è testamento? Ecco a chi vanno soldi e beni

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Pasquale Di Napoli

Eredità e successione, come procedere nel caso in cui il defunto non avesse fatto un testamento? Come andrebbero a essere distribuiti soldi e beni? Scopriamolo nell’approfondimento 

Affrontare una successione è spesso un viaggio complesso, in cui l’aspetto emotivo si intreccia inevitabilmente con quello pratico. La perdita di una persona cara porta con sé un dolore difficile da gestire, e in quel momento si vorrebbe solo trovare pace. Eppure, proprio quando tutto sembra crollare, emerge la necessità di affrontare un ulteriore passaggio: la gestione dell’eredità. Una parola che evoca, in molti casi, non solo beni materiali, ma anche tensioni familiari, ricordi e, talvolta, conflitti.

Eredità, come si dividono soldi e beni se non c’è un testamento – Notizie.com

Accade frequentemente che in queste circostanze manchi un testamento, lasciando i familiari a dover navigare tra norme e aspettative. È in questo vuoto che si insinua spesso l’incertezza: “Chi eredita cosa? Come si divide l’eredità?” La successione, infatti, può diventare un terreno scivoloso, soprattutto se le relazioni familiari non erano già perfettamente equilibrate. E a prescindere da tutto, quando poi c’è una conclusione finale non a tutti piace rendendo al situazione ancor più complicata. Se c’è un testamento ok: almeno si sa che quelle erano le volontà della persona a cui appartiene il lascito, ma se questo documento manca come si procede? 

Eredità, cosa accade in assenza di un testamento?

In Italia, se una persona muore senza lasciare un testamento, si attiva automaticamente la successione legittima, ossia un meccanismo che stabilisce la suddivisione dei beni ereditari secondo precise regole di legge. In questo caso, l’eredità viene ripartita tra i parenti più prossimi del defunto, secondo l’ordine di prossimità stabilito dal Codice Civile. Ovvero se una persona muore senza figli e senza genitori in vita, l’eredità viene suddivisa tra il coniuge superstite e gli eventuali fratelli o sorelle del defunto, come stabilisce l’articolo 582 del Codice Civile.

In questo caso, due terzi dell’eredità spettano al coniuge, mentre il restante terzo viene suddiviso equamente tra i fratelli e le sorelle. È interessante notare che questi ultimi non hanno diritto alla quota legittima, il che significa che possono essere esclusi dall’eredità se esiste un testamento che dispone diversamente.

Quando anche i nipoti subentrano nell’eredità del defunto

Manca un testamento: tutti gli scenari per dividere l’eredità – Notizie.com

Le disposizioni dell’articolo 582 non lasciano molto spazio all’interpretazione: garantiscono un diritto chiaro a chi è più prossimo al defunto, ma non possono prevenire tensioni emotive. Proprio perché la legge non prevede per i fratelli o le sorelle la stessa protezione che offre, ad esempio, al coniuge o ai figli, questi – ripetiamo – potrebbero essere esclusi se c’è un testamento. E qui si gioca un’altra partita, quella delle scelte personali che il defunto avrebbe potuto fare, ma che non sempre vengono comprese e accettate da tutti i familiari.

Un aspetto spesso trascurato ma decisamente rilevante nel contesto delle successioni in Italia è il ruolo dei nipoti del defunto, soprattutto quando i loro genitori, cioè i fratelli o le sorelle del defunto, sono già deceduti. In queste circostanze entra in gioco il cosiddetto principio della rappresentazione, che consente ai nipoti di subentrare nella posizione dei genitori defunti. Questo significa che, in caso di successione legittima, i nipoti ereditano la quota che sarebbe spettata ai loro genitori, se fossero stati in vita al momento della morte del defunto.

Successione e principio della rappresentazione: cos’è

Il principio della rappresentazione, disciplinato dall’articolo 467 del Codice Civile, ha un’importante funzione: garantisce che la quota di eredità che sarebbe spettata ai fratelli o sorelle deceduti del defunto non vada “persa”, ma venga trasferita ai figli di questi, ossia i nipoti del defunto. In altre parole, se un fratello o una sorella del defunto è venuto a mancare prima dell’apertura della successione, i suoi figli (i nipoti del defunto) subentrano nel suo diritto di ereditare.

Immaginiamo un caso concreto: una persona muore senza testamento, lasciando come unici eredi un coniuge, due fratelli e i figli di un terzo fratello, ormai deceduto. La legge prevede che i nipoti, in questo caso, possano ereditare la quota che sarebbe spettata al loro genitore defunto, suddividendola tra di loro in parti uguali.

Come si prepara un testamento per l’eredità

Come intuibile e descritto, un testamento è un atto importante che permette di decidere come saranno distribuiti i propri beni dopo la tua morte evitando che sia la legge o il caos a determinare tutto. Stilare un testamento non è complicato, ma ci sono alcune regole precise che devi seguire affinché sia valido.

Esistono innanzitutto tre principali tipi di testamento in Italia, ognuno con le sue caratteristiche e modalità di redazione:

  • Testamento olografo: scritto di proprio pugno dal testatore. È il più semplice da realizzare, ma deve essere scritto interamente a mano, datato e firmato per essere valido.
  • Testamento pubblico: questo tipo di testamento viene redatto davanti a un notaio, alla presenza di due testimoni. È un metodo più sicuro e garantisce la conformità alle norme legali.
  • Testamento segreto: è una via di mezzo tra i due precedenti. Il testatore lo scrive a mano o a macchina, lo sigilla e lo consegna a un notaio o avvocato alla presenza di testimoni, che non conoscono il contenuto. Il testamento rimane segreto fino alla morte del testatore.
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Pasquale Di Napoli