Documenti+top+secret+finiti+su+Telegram%2C+a+rischio+i+rapporti+Usa-Israele%3A+cosa+contenevano+davvero
notiziecom
/2024/10/21/documenti-top-secret-finiti-su-telegram-a-rischio-i-rapporti-usa-israele-cosa-contenevano-davvero/amp/
Esteri

Documenti top secret finiti su Telegram, a rischio i rapporti Usa-Israele: cosa contenevano davvero

Published by
Giovanna Sorrentino

Documenti top secret finiti su Telegram: contenevano i dettagli della risposta di Israele all’attacco dell’Iran del primo ottobre. 

Gli Stati Uniti stanno indagando sull’imbarazzante fuga di informazioni segrete dell’intelligence Usa finite su Telegram. Contenevano dettagli sulla risposta di Israele all’attacco dell’Iran.

Documenti top secret finiti su Telegram, a rischio i rapporti Usa-Israele: cosa contenevano davvero (Ansa Foto) – notizie.com

Il contrattacco di Tel Aviv potrebbe arrivare dopo l’election day del 5 novembre e preoccupa la comunità internazionale. Intanto, la fuga di notizie dei giorni scorsi è “profondamente preoccupante” per il Pentagono, anche se i dirigenti americani non pensano che possa influenzare il piano operativo del premier Benjamin Netanyahu.

L’accaduto sta rischiando di peggiorare i rapporti tra Usa e Israele sulla questione Medio Oriente. Fbi, Pentagono e agenzie di intelligence stanno indagando, come ha confermato anche lo speaker della Camera Mike Johnson. “La fuga di notizie è molto preoccupante. Ci sono delle accuse serie. Sono in corso delle indagini e avrò un briefing in merito. Lo stiamo seguendo da vicino”, ha dichiarato alla Cnn, aggiungendo di aver parlato con Netanyahu per “incoraggiarlo”. 

I documenti erano condivisibili tra i Five Eyes: Usa, Gran Bretagna, Australia, Canada e Nuova Zelanda. Alcuni sono attribuiti alla Geospatial Intelligence Agency e alla National Security Agency e contenevano informazioni top secret sullo spostamento dei mezzi militari di Israele (inclusi missili balistici) e decisioni prese in alcune basi dell’aeronautica militare, in vista della risposta di Israele all’attacco dell’Iran del primo ottobre.

Il giallo delle armi atomiche di Israele e le indagini Usa: hacker o talpa interna?

Nel materiale ci sarebbero informazioni riguardanti le armi nucleari di Israele, che però non ha mai confermato pubblicamente di esserne in possesso. Dai documenti emerge che gli Stati Uniti non sanno se Tel Aviv abbia intenzione di usarle contro Teheran. Ci sarebbe anche stata un’esercitazione con aerei di intelligence e probabili jet da combattimento a lungo raggio con impiego di rifornitori e missili aria-terra. La documentazione top secret conteneva anche particolari sulle unità di droni di Israele per voli “coperti”.

Un rapporto molto dettagliato insomma, che evidenza l’attenzione degli Usa sulla situazione in Medio Oriente e in particolare sulla tensione diretta in atto tra Israele e Iran.

Gli 007 Usa stanno tentando di scoprire se si sia trattato di un hackeraggio o di una fuga di notizie vere e propria. Nel primo caso, non si esclude che proprio Teheran possa essersi infiltrata nelle reti Usa, come ha già fatto nelle mail della campagna di Donald Trump.

Ma a preoccupare maggiormente è la seconda ipotesi: quella di una eventuale talpa interna, che aprirebbe allo scenario peggiore. Quale sarebbe il suo scopo? Ha anche altre carte da divulgare? Qualcuno potrebbe voler compromettere i piani di Netanyahu e allo stesso tempo informare l’Iran, e allo stesso tempo aumentare le tensioni tra Usa e Israele? A tutte queste domande gli investigatori sperano di avere risposte il prima possibile.

Attacco dell’Iran su Israele (Ansa Foto) – notizie.com

I documenti sono datati 15 e 16 ottobre e sono finiti nell’app di messaggistica istantanea Telegram, all’interno di un canale collegabile all’Iran che si chiama Middle East Spectator. Il canale avrebbe ricevuto il materiale da una fonte investigativa Usa. Dopodiché sono stati riportati per la prima volta dai media.

Israele non ha commentato immediatamente alla fuga di notizie, ma più volte ha annunciato la risposta imminente all’attacco dell’Iran del primo ottobre. Dal canto suo Teheran, attraverso la voce del ministro degli Esteri Esmaeil Baghaei, ha dichiarato di aver già “deciso gli obiettivi” della sua “risposta difensiva” al possibile raid di Israele. Sulla fuga di notizie, in un punto stampa ha affermato: “Non abbiamo un’opinione, ma siamo totalmente preparati a rispondere”.

Published by
Giovanna Sorrentino