Prelievo bancomat: quante volte fai questa operazione durante il mese? C’è un limite che è meglio non superare perché farebbero scattare controlli sul conto corrente
Il nostro conto corrente è alla portata di un clic, oggi. Del resto le operazioni bancarie sono sempre più accessibili e veloci, e prelevare contanti non fa eccezione. Non è poi così lontano il tempo in cui, per accedere al proprio conto o ritirare denaro, bisognava fare file interminabili in banca, incrociando le dita sperando di arrivare allo sportello prima che chiudesse. Oggi, grazie all’evoluzione tecnologica e alla diffusione capillare dei bancomat, possiamo attingere contanti praticamente ovunque e a qualsiasi ora. Basta una tessera e un PIN. Anzi: quest’ultimo non è nemmeno più cos’ decisivo da quando è subentrato anche il moderno prelievo cardless con smartphone.
Gli sportelli ATM – acronimo di Automated Teller Machine -, hanno reso questo processo così semplice che, senza quasi pensarci, possiamo risolvere la maggior parte delle nostre esigenze finanziarie in pochi minuti. Prelevare contante, controllare il saldo o stampare l’estratto conto sono ormai azioni che facciamo con naturalezza. Opzione comode soprattutto per i meno giovani che, non avendo una certi dimestichezza con cellulari e tecnologie di vario tipo, possono recarsi in filiale per controllare tutto al macchinario. E tutto a portata di mano, senza code né stress. Anche la sicurezza è migliorata: i sistemi sono infatti sempre più sofisticati per proteggere le nostre transazioni.
Quante volte si può prelevare al bancomat?
Ma con tutta questa comodità, ci siamo mai chiesti se ci sono limiti o aspetti da considerare quando si preleva spesso denaro contante? In effetti una considerazione importante va fatta. Prima la premessa però: non esiste un vero e proprio limite al numero di prelievi che puoi fare al bancomat. Puoi prelevare tutte le volte che vuoi, in base alle tue esigenze e alla disponibilità sul conto.
La vera questione non è il numero di operazioni, quante piuttosto la quantità di denaro che prelevi e con quale frequenza, poiché ci sono alcune normative che regolano i prelievi di contante. Il punto cruciale è che i controlli non riguardano tanto l’azione in sé, quanto il quantitativo di contante che si preleva, soprattutto se supera certe soglie considerate “anomale”. Ed è bene essere informati perché ci sono circostanze in cui, pur non volendo, si potrebbero creare equivoci nemmeno troppo semplici da chiarire poi.
Prelievo bancomat: quando scattano i controlli
Ad esempio, la banca è tenuta a segnalare all’Unità di Informazione Finanziaria (UIF) qualsiasi prelievo che superi i 10.000 euro al mese o se fai più operazioni pari o superiori ai 1.000 euro ciascuna. Questo tipo di segnalazione è volto a prevenire fenomeni di riciclaggio di denaro. Quando viene effettuata una segnalazione, la Guardia di Finanza può intervenire per eseguire dei controlli, al fine di verificare la legittimità delle operazioni.
Ma occhio anche al fisco: la banca, del resto, comunica all’Agenzia delle Entrate tutti i prelievi che superano i 1.000 euro al giorno o i 5.000 euro al mese. Tuttavia quest’ultimo discorso vale solo per le imprese, escludendo quindi persone “normali” e di conseguenza anche professionisti e privati cittadini. Questo significa che se sei un privato, potresti prelevare importi significativi senza rischiare segnalazioni automatiche all’Agenzia delle Entrate. Ma se operi come un’impresa, dovrai prestare più attenzione ai prelievi di contante.
Controlli conto corrente: perché avvengono
Le normative italiane, così come quelle europee, puntano a contrastare fenomeni di riciclaggio di denaro e evasione fiscale. Il contante, per sua natura, è più difficile da tracciare rispetto ai pagamenti elettronici, motivo per cui le autorità sono particolarmente attente ai movimenti di grandi quantità di denaro fisico. Anche se prelevare contanti è un’operazione perfettamente legale e comune, è comunque soggetta a segnalazioni se viene percepita come sospetta, soprattutto se frequente o di importi molto elevati.
Prelevare contanti: quando stare attenti?
Per un utente comune che preleva piccole somme di denaro per le spese quotidiane, non ci sono grandi preoccupazioni. Se si ha invece l’abitudine di fare prelievi consistenti o frequenti, potrebbe essere utile essere consapevoli delle soglie che possono far scattare segnalazioni. Ricapitolando, se non sei un’impresa, se si superano i 1.000 euro al giorno o i 10.000 euro in un mese la banca potrebbe segnalare le tue operazioni all’UIF per i controlli antiriciclaggio. Altrimenti già da 5.000€ scatta l’alert per un’impresa.
Cifre impensabili per molti ma che invece potrebbero essere realtà per qualcuno, in generale o durante un periodo particolare come la ristrutturazione di un appartamento. E meglio non rischiare a quel punto.