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Cronaca

Quattro alluvioni in un anno, il caso dell’Emilia Romagna: la corsa forsennata della politica contro il maltempo

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Francesco Ferrigno

Il maltempo ha imperversato sull’Italia accanendosi su alcuni territori già duramente colpiti da alluvioni: il caso dell’Emilia Romagna. 

Piogge intense in primavera e autunno, periodi di siccità in autunno ed estate: è il cambiamento climatico. Poi, però, come ci ricorda Legambiente, c’è il suolo impermeabilizzato, i fiumi rettificati e costretti da argini sempre più alti, edifici in zone golenali, ovvero negli spazi compresi tra la riva di un corso d’acqua e il suo argine.

Quattro alluvioni in un anno, il caso dell’Emilia Romagna (ANSA FOTO) – Notizie.com

Ispra ha certificato come l’Emilia-Romagna sia la quarta regione italiana per consumo di suolo. C’è una corsa contro il tempo da parte delle amministrazioni per progettare e realizzare le contromisure. Tanto da non riuscire a spendere tutti i fondi stanziati.

Il risultato è che le popolazioni dell’Emilia Romagna, per la quarta volta in poco più di un anno, si trovano a fare i conti con temporali, gravi e parzialmente prevedibili. Il maltempo dello scorso fine settimana, che sta ancora imperversando sulla regione, ha nuovamente messo in ginocchio la regione. Solo ieri 3mila persone sono state evacuate da Bologna e provincia, e da Cadelbosco nel Reggiano. Per precauzione o perché le abitazioni non erano in condizioni di sicurezza.

Gli esperti hanno parlato di una “slavina d’acqua” che ha colpito Bologna e la sua provincia. A Botteghino di Zocca, a Pianoro, il maltempo è costato la vita a un giovane di 20 anni. Il corpo è stato individuato dall’elicottero dei vigili del fuoco. L’auto su cui viaggiava è stata travolta dalla piena del torrente Zena. Solo ieri pomeriggio sono caduti 175 millimetri di pioggia. L’acqua è penetrata ovunque, rendendo le strade dei torrenti.

Dobbiamo intervenire, in maniera molto forte, su Pianoro, che ha bisogno di tutto il nostro supporto, con idrovore e movimento terra, fornendo il massimo supporto che possiamo dare. – ha detto Irene Priolo, presidente facente funzioni della Regione Emilia-Romagna – Stiamo gestendo attività di supporto a tutti i Comuni. Abbiamo bisogno che i vigili del fuoco vengano ulteriormente supportati nelle operazioni di assistenza alla popolazione”.

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Quattro alluvioni in poco più di un anno in Emilia Romagna, si diceva. Tra il 18 e il 19 settembre sono caduti 350 millimetri di di pioggia. I temporali di settembre causato l’esondazione di quattro fiumi, l’allagamento di diversi Comuni e circa 1000 persone sfollate. La Procura della Repubblica di Ravenna ha aperto un’inchiesta contro ignoti per disastro colposo

Subito dopo, il 21 settembre, il Consiglio dei ministri ha deliberato lo stato di emergenza di 12 mesi per Emilia Romagna e Marche. Su richiesta del Ministro della Protezione civile Nello Musumeci, per l’Emilia Romagna sono stati stanziati 20 milioni di euro per gli interventi urgenti, il soccorso, l’assistenza alla popolazione, il ripristino dei servizi e delle infrastrutture. La Presidente del Consiglio è dotata anche di un commissario straordinario di Governo alla ricostruzione nei territori colpiti dall’alluvione nella persona del generale Francesco Paolo Figliuolo.

A maggio del 2023, invece, l’evento più drammatico. 21 fiumi sono esondati, 22 corsi d’acqua hanno superato il livello 3, centinaia di frane hanno coinvolto 48 Comuni, 37 Comuni sono stati allagati, più di 20mila gli sfollati e 17 morti. Agricoltori ed allevatori hanno riportato danni alla produzione, con la morte di molti capi di bestiame e di moltissime colture. I danni stimati sono stati di 10 miliardi di euro: un dramma per la cosiddetta food valley italiana.

Per le inondazioni del 2023 il Parlamento europeo ha recentemente approvato 378,8 milioni di aiuti del Fondo di solidarietà Ue per sostenere gli interventi. Ci sono poi a disposizione circa 100 milioni di euro provenienti dal fondo di crisi della Commissione europea e 106 milioni di euro derivanti dal fondo di solidarietà delle Regioni italiane. La questione, però, mentre continua a piovere, ruota soprattutto attorno all’effettivo utilizzo dei fondi, che si scontra con le tempistiche della burocrazia e delle progettazioni.

Sui provvedimenti politici e di attuazione c’è insomma il caos. Nonostante, come già accennato, è operativo anche un commissario straordinario di Governo che sta puntando a velocizzare le procedure. Il leader di Avs Angelo Bonelli ha chiesto nuovamente alla premier Giorgia Meloni di “dichiarare immediatamente lo stato di crisi climatica e adottare un piano nazionale contro il dissesto idrogeologico”.

Alluvioni in Emilia Romagna, il monito della Corte dei Conti

La Corte dei Conti – ha ricordato il capogruppo di Forza Italia al Senato Maurizio Gasparri – ha affermato che la Regione Emilia Romagna è riuscita a utilizzare soltanto il 10% delle somme a disposizione per gli interventi sui bacini fluviali. Il 90% è rimasto inutilizzato. Bisogna adesso agire a sostegno delle popolazioni. Ma bisogna anche evitare la omissione delle verità”.

Il maltempo che ha colpito Bologna (ANSA FOTO) – Notizie.com

Appena pochi giorni fa, infatti, nel corso di un incontro pubblico sul Rendiconto 2023, il presidente della sezione Emilia Romagna Marcovalerio Pozzato ha affermato che “ad oggi la Regione non è in grado di capire tempestivamente in tempo reale che cosa effettivamente è stato realizzato”. E che per i bacini fluviali “è stato impegnato molto poco, sotto il 10% delle somme a disposizione per gli interventi”. La Regione ha replicato che “le risorse regionali destinate ai bacini fluviali sono state impegnate al 100% e trasferite ai soggetti attuatori. Il cui utilizzo è costantemente monitorato e rendicontato. Quanto è noto: 852 interventi fra cantieri di somme urgenze, urgenze e programmazione di fondi regionali, per 747,5 milioni di euro”. E intanto continua a piovere.

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Francesco Ferrigno