Re Carlo III contestato alla cerimonia in Parlamento da una senatrice: “Sei un genocida”. La donna portata via dalla sicurezza, il video.
È stata una protesta plateale quella andata in scena nel Parlamento di Canberra, quando la senatrice aborigena Lidia Thorpe ha inveito contro re Carlo III nel bel mezzo di una cerimonia istituzionale.
“Non sei il mio re” e “sei un genocida”, ha urlato la senatrice, non appena il sovrano d’Inghilterra ha terminato il suo discorso. La parlamentare ha 51 anni ed è originaria dello Stato di Vittoria. Faceva parte del partito dei Verdi ed è nota per le sue posizioni radicali.
Le sue frasi contro la monarchia e anti-colonialiste hanno creato scalpore e puntavano a incolpare la Royal Family dei crimini commessi in passato, quando nel XVIII secolo la Corona perseguiva la politica imperialista e si imponeva con la forza sulle popolazioni indigene dell’Australia.
“Restituiteci ciò che ci avete rubato”, ha urlato Lidia Thorpe, mentre la sicurezza la prendeva di peso per accompagnarla fuori dall’Aula. Secondo la donna, i colonizzatori inglesi hanno rubato “la terra e le ossa degli indigeni”. La cerimonia è ripresa dopo qualche minuto, mentre Carlo tentava di mantenere un atteggiamento istituzionale e Camilla chiedeva informazioni.
Thorpe è nota per i suoi gesti eclatanti e le sue posizioni completamente contro la monarchia. Nel 2022, quando prestò giuramento, alzò il pugno destro dicendo: “Giuro solennemente e sinceramente che sarà fedele al colonizzatore, Sua Maestà la Regina Elisabetta II”. La presidente della Camera all’epoca la riprese: “Senatrice Thorpe, deve recitare il giuramento com’è stampato”.
“L’ho fatto per dire la verità”, ha spiegato la senatrice dopo qualche ora ai microfoni di Sky News UK. “I reali hanno caudato così tanta devastazione non solo alle persone in Australia, ma alle popolazioni indigene di tutto il mondo”. La protesta è stata criticata da più parti, a cominciare dalla comunità aborigena presente alla cerimonia in Parlamento, secondo cui la Thorpe è stata “irrispettosa” nei confronti di Carlo III, che nel suo discorso aveva omaggiato le popolazioni indigene definendole “tradizionali proprietarie e custodi” delle loro terre.
La giornata è proseguita senza ulteriori problemi e i cittadini australiani hanno accolto con grandi festeggiamenti il re e la regina consorte. Dopo la cerimonia in Parlamento, hanno visitato il monumento ai caduti di Canberra e il giardino botanico della Capitale federale. Alcuni rappresentanti dei governi locali hanno deciso di non accogliere i sovrani per “precedenti impegni”. Dopo l’Australia, re Carlo III e Camilla si recheranno alle Isole Samoa. Quello in corso è il primo lungo viaggio per il re, dopo le cure per il tumore.
L’Australia per più di un secolo è stata una colonia britannica. Nel corso degli anni molte migliaia di aborigeni australiani vennero uccisi e intere comunità sfollate. Il Paese è diventato indipendente dall’Impero nel 1901 ma non è mai diventato una Repubblica a tutti gli effetti. Nel 1999 i cittadini australiani hanno respinto un referendum per una riforma in questo senso e al momento nessuna riforma costituzionale simile è prevista. Nel 2023 gli australiani hanno respinto con un altro referendum le misure per creare un’assemblea costitutiva. Re Carlo dunque, resta il capo dello Stato.