Il settore della sanità è già sul piede di guerra mentre la manovra 2025 sta per approdare in Parlamento: questa mattina la firma.
Il disegno di legge di bilancio riguardante la manovra 2025 è stato firmato dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella. A questo punto il provvedimento può cominciare il suo iter in Parlamento.
Irpef, bonus mamme, detrazioni, scuola, banche, assicurazioni, tetti di spesa, ma tra tutti i capitoli della manovra 2025, uno su tutti è già nella bufera. Parliamo della sanità. Sulla carta il livello del finanziamento del fabbisogno sanitario nazionale è incrementato di 1.302 milioni di euro per l’anno 2025, 5.078 milioni di euro per l’anno 2026, 5.780 milioni di euro per l’anno 2027, 6.663 milioni di euro per l’anno 2028, 7.725 milioni di euro per l’anno 2029 e 8.898 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2030.
“Il testo della Legge di Bilancio per il 2025 – hanno spiegato i sindacati medici Anaao, Cimo ed il sindacato degli infermieri Nursing Up – conferma la riduzione del finanziamento per la sanità rispetto a quanto annunciato nelle scorse settimane e cambia le carte in tavola rispetto a quanto proclamato per mesi“. Medici ed infermieri scenderanno in piazza per protestare mercoledì 20 novembre.
“Hanno appena presentato la manovra ed ha già ottenuto un primo risultato: lo sciopero nazionale dei medici. Perché c’è una batosta clamorosa sulla sanità pubblica. – ha affermato la segretaria del Pd Elly Schlein – La spesa sanitaria sul Pil scende al minimo storico con la premier Giorgia Meloni. Noi saremo al fianco dei medici e di quegli italiani, che sono 4,5 milioni di persone, che hanno rinunciato a curarsi. Ci batteremo in Parlamento e fuori”.
Nella manovra anche una premialità per le regioni virtuose per lo smaltimento delle liste di attesa. Ci sono poi altre misure in ambito sanitario come 10 milioni l’anno per rispondere alle esigenze di riduzione delle liste d’attesa per il trapianto di organi e tessuti e per l’acquisto di dispositivi medici per la perfusione, conservazione, trasporto e gestione di organi e tessuti per trapianto. 10 milioni in più poi per le cure palliative, oltre a incrementi retributivi per la formazione specialistica dei medici e l’incremento dell’indennità di specificità dirigenza medica e veterinaria.
“Sanità sul piede di guerra per un definanziamento che polverizza il piano di assunzioni di medici e infermieri. – hanno fatto sapere in una nota i parlamentari Movimento 5 Stelle delle Commissioni Bilancio e Finanze di Camera e Senato – Tagli micidiali ai Ministeri ed altri Enti con conseguente riduzione dei servizi. Tagli alle detrazioni fiscali che si traducono in un aumento secco di tasse. Tagli agli organici di docenti e personale ausiliario della scuola. Riformulazione alquanto sospetta del taglio del cuneo fiscale. Quattro spiccioli in più per le pensioni minime. Non giriamoci intorno: con questa legge di bilancio Meloni firma un massacro che mette in ginocchio un Paese”.
Soddisfatto della manovra, invece, è Maurizio Gasparri, presidente dei senatori di Forza Italia. Secondo Gasparri il provvedimento consolida un percorso virtuoso, tanto che l’occupazione ha raggiunto già il livello di 24 milioni di addetti e la disoccupazione è ai livelli minimi. “Forte la richiesta dei titoli emessi dallo Stato italiano. – ha concluso l’onorevole di Forza Italia – Andiamo avanti per dare più lavoro e più crescita alla nostra economia”.