Il Consiglio d’Europa si è espresso contro Vannacci e la polizia accusandoli di razzismo. Cosa ha sbagliato l’Italia?
Nelle ultime ore il caso è deflagrato: sono intervenuti lo stesso presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.
Tutto è cominciato con un documento diffuso dall’Ecri, l’organismo anti-razzismo e intolleranza del Consiglio d’Europa. Nel suo ultimo rapporto l’Ecri ha puntato in modo specifico il dito contro l’Italia. Nel nostro Paese, insomma, le forze dell’ordine farebbero quella che è definita “profilazione razziale” durante le attività di controllo, di indagine e successivamente di sorveglianza. La discriminazione è stata rilevata soprattutto nei confronti della comunità rom e delle persone di origine africana.
La replica immediata è arrivata in primis dalla premier Giorgia Meloni, che ha affermato: “L’Ecri, organo del Consiglio d’Europa, accusa le forze di polizia italiana di razzismo? Esse sono composte da uomini e donne che, ogni giorno, lavorano con dedizione e abnegazione per garantire sicurezza ai cittadini, tutti e senza distinzione e meritano rispetto, non ingiurie”.
Dal Quirinale hanno fatto sapere che il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha telefonato al capo della polizia, Vittorio Pisani, per esprimergli stupore di fronte alle affermazioni contenute nel rapporto della Commissione, ribadendo, ancora una volta, stima nei confronti degli agenti italiani.
Nel mirino del Consiglio è finito anche il libro del generale Roberto Vannacci, recentemente eletto europarlamentare in quota Lega, nel quale sono state ravvisate: “Frasi razziste e fobiche”. Viene specificato nel rapporto: “Esempi recenti di dichiarazioni razziste e Lgbti-fobiche nella vita pubblica includono alcune osservazioni fatte in un libro del 2023 pubblicato da un generale delle forze armate italiane. L’autore ha sottolineato che le persone gay non sono normali”.
Consiglio d’Europa e il razzismo nella polizia italiana
Il Consiglio d’Europa ha criticato l’Italia sul fronte razzismo e della mancata inclusione, consigliando la creazione di un organismo preposto che freni quelle che sono state definite “situazioni inaccettabili” nel 2024.
Nel mirino di una parte del mondo della politica, secondo il Consiglio, ci sarebbero non sono solamente gli stranieri, ma anche le persone appartenenti al movimento Lgbti che continuano a provare sulla propria pelle pregiudizi e discriminazioni in qualsiasi attività legata alla vita quotidiana. Si parla della società e anche del lavoro, come i contesti dove si esprimono le principali difficoltà.
Bisogna specificare che il rapporto non fa chiaramente il nome del generale Vannacci, né dell’attuale vicepremier e Ministro Matteo Salvini. Ma, nel caso del primo, il riferimento è palese, specificando che questi “ha anche attaccato gli italiani di colore, affermando che le persone non sono nate tutte uguali e gli immigrati saranno sempre da considerare diversi. Ha fatto l’esempio di una campionessa di pallavolo italiana (Paola Egonu, ndr) affermando che è italiana di cittadinanza, ma anche che è chiaro a tutti che i suoi tratti non rappresentano l’italianità”.
Va specificato però che il generale Vannacci, dopo l’uscita del libro, è stato rimosso da capo dell’Istituto geografico militare di Firenze, come stabilito direttamente dallo Stato Maggiore dell’Esercito.