Ucciso a 15 anni a Napoli: “Ragazzi in motorino padroni della strada, volevo segnalarli al 112. Ma nessuno mi ha risposto”

Ieri notte a Napoli l’omicidio di un ragazzo di 15 anni: sono in corso indagini serrate da parte degli agenti di polizia. 

Ho chiuso la Fondazione tardi ieri, dopo mezzanotte. – ha raccontato don Luigi Merola Lungo la strada ho provato a chiamare il 112 ma nessuno mi ha risposto. Volevo segnalare ragazzi in motorino che facevano paura, che sembravano i padroni della strada. Mi auguro non fossero gli stessi che hanno fatto del male al ragazzo. Tra non molto chiamerò la Questura per segnalare tutto questo”. La notte però è la stessa, quella in cui è stato ucciso il 15enne Emanuele Tufano.

Ucciso a 15 anni a Napoli: “Ragazzi in motorino padroni della strada, volevo segnalarli al 112. Ma nessuno mi ha risposto”
Ucciso a 15 anni a Napoli (ANSA FOTO/FACEBOOK FOTO) – Notizie.com

Destato, il capoluogo partenopeo non è più riuscito a dormire da quando il giovane è stato ritrovato morto in via Carmeniello al Mercato, una stradina del centro. È da qui che gli uomini della polizia di stato hanno fatto partire le indagini per individuare il killer, o i killer, del giovanissimo morto ammazzato.

Siamo quasi alla fine del mondo. – ha continuato don Luigi – Com’è possibile che non riusciamo ancora a gestire e a controllare un territorio, rimango senza parole. È necessario fare prevenzione, ma c’è bisogno anche di repressione. Basterebbe controllare tutti i motorini: scopriremmo che il 70% di essi non ha l’assicurazione. Il delinquente non avrebbe più il veicolo per delinquere”.

Don Luigi Merola ha dedicato gli ultimi 20 anni a lottare contro la camorra, ovvero da quando, nel 2004 nel quartiere di Forcella dove officiava, hanno ucciso la 14enne Annalisa Durante, che passava per caso nel luogo dov’era in atto un agguato. Il parroco ha condannato i fatti durante un’omelia, è stato minacciato dai clan e da da allora vive sotto scorta. Nel 2007 ha fondato ‘A Voce d”e Creature, una fondazione per il recupero minorile dei ragazzi che si sono allontanati dalla scuola.

Alle 8 di sera basterebbe avere tutti i lampeggianti accesi a Napoli. – ha spiegato don Merola – Sembra strano che lo dico io che non sono un tecnico, ma vivo da anni in macchine blindate e so cosa significa avere a che fare con dei ragazzi che hanno sbagliato. E che quando avrebbero voluto sbagliare ancora, mi dicevano: ‘Don Luigi, stasera sono rimasto a casa, c’erano troppe guardie in giro’. Ieri sono passato in ‘quel punto’ ed ho visto dei motorini che non mi ispiravano fiducia. Pezzi del territorio sono in mano loro”.

La violenza e la spregiudicatezza di questi baby criminali sono assai difficili da intercettare e da prevedere. Pare ci siano zone franche in cui ognuno pensa di poter compiere ogni nefandezza possibile”, ha detto il magistrato anticamorra Catello Maresca, consulente della Commissione Bicamerale per le questioni regionali. Maresca è il pm che ha inchiodato i Casalesi ed arrestato il superboss Michele Zagaria. Minacciato di morte, vive anche lui sotto scorta dal 2008.

La situazione della microcriminalità organizzata in città è esplosiva e non sembrano esserci ancora strumenti di contrasto efficaci. – ha continuato Maresca – È molto preoccupante constatare che in pieno centro manchi ancora un sistema di video sorveglianza efficace. Bisogna lavorare profondamente per intervenire sulle sacche di degrado sociale e sull’ignoranza che stanno alla base di questo fenomeno. Urge un patto istituzionale concreto ed efficace”.

Ci sono tre Procure al lavoro sul caso: quella ordinaria, la Direzione Distrettuale Antimafia (Dda) e quella Minorile. Per tutto il giorno la scientifica ha repertato bossoli e cercato di ricostruire tutta la vicenda. Emanuele era incensurato, così come i genitori, che erano in vacanza e che sono rientrati in città. Non è ancora chiaro il contesto nel quale è maturato l’omicidio: una lite tra bande finita in tragedia, forse. Una ventina i colpi esplosi, un solo proiettile è stato fatale al 15enne. Due suoi amici, anch’essi minorenni, sono ricoverati in ospedale ma non in pericolo di vita.

Nel pomeriggio di oggi si è tenuto in Prefettura il Comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza. Il prefetto Michele Di Bari ha detto che “questo omicidio provoca una scossa alla città, una profonda scossa alla città”. Il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi si è detto “preoccupato per i giovanissimi, armati, che vanno in giro di notte. Emerge chiaramente che noi ci troviamo di fronte a una problematica che va affrontata con grande determinazione”.

Bisogna garantire, nell’immediato, controlli straordinari perché è diventato troppo facile trovare un’arma, anche per i giovanissimi”, ha detto Paolo Siani, membro del Comitato anticamorra per la legalità cittadino, fratello di Giancarlo, il giornalista ucciso dalla camorra proprio a Napoli nel 1985. “Bisogna intervenire seriamente – ha continuato Siani – sul fronte della prevenzione. Lo Stato deve far sentire la propria forza in sinergia con le tante realtà già esistenti per garantire un vero e proprio accompagnamento alla crescita per quei bambini nati in famiglie in difficoltà per problemi economici o culturali”.

Napoli, ucciso a 15 anni: la lunga scia di sangue

È trascorso poco più di un anno dalla morte del giovane musicista Giovanbattista Cutolo detto Giogiò, che dopo una discussione per un parcheggio, è stato ucciso a colpi di pistola da un 16enne, che ora sta scontando 20 anni di carcere. Tutto avvenuto poco lontano dal Municipio di Napoli. E sono trascorse poche ore dall’arresto di un altro 16enne che ha ucciso un amico poco più grande di lui a Pianura, nella periferia cittadina, “solo” perché un clan di camorra gliel’aveva ordinato. Il 16enne non ha “solo” ucciso l’amico, ha dato anche alle fiamme il suo cadavere.

La notte, intanto, sta nuovamente calando su Napoli dopo una lunghissima giornata passata col nodo alla gola, l’ennesima. La polizia è sulle tracce dell’assassino, o degli assassini, che potrebbero avere le ore contate prima di finire in manette. E che, c’è da giurarci, con ogni probabilità avranno la stessa età di Emanuele.

Gestione cookie