Influenza australiana, boom di casi in arrivo, Pregliasco: “Come si manifesta e le differenze col Covid”

Influenza: aumento dei casi e vaccinazioni a rilento. “L’australiana si aggiungerà agli altri virus e al Covid, importante vaccinarsi”.

Con le prime piogge arriva anche l’influenza stagionale e come tutti gli anni arriva l’appello dei medici ai fragili e agli anziani: “Vaccinatevi”.

Influenza australiana, boom di casi in arrivo, tutti i sintomi
Influenza australiana, boom di casi in arrivo, tutti i sintomi (Canva) – notizie.com

Nell’inverno passato le persone colpite dai malanni di stagione sono state quattordici milioni e mezzo, e i numeri attesi per quest’anno non sono inferiori. Nell’insieme dei casi sono inclusi sia i pazienti affetti dall’influenza stagionale sia quelli affetti da Covid-19.

I casi sono già in aumento, come ha sottolineato Antonio Bella, ricercatore del Dipartimento di Malattie Infettive dell’Istituto superiore di Sanità, anche responsabile della Sorveglianza InfluNet. “Stiamo registrando i primi casi sporadici, in particolare al Nord ma qualcuno anche al Sud”, ha spiegato. Il virus che potrebbe circolare maggiormente quest’anno è l’Ah3n2, la cosiddetta australiana. Le vaccinazioni contro l’influenza sono già partite in tutta Italia “ma procedono a rilento”. Lo ha affermato Silverio Scotti, segretario generale della Federazione italiana medici di medicina generale. Il primo caso in Italia è stato registrato a Novara l’11 ottobre, ma “non significa che sia il primo in assoluto, perché quando arriva ad essere segnalato significa che il virus già gira nella popolazione”. 

Influenza australiana, Pregliasco a Notizie.com: “Boom di casi col freddo”

Ma cos’è l’influenza australiana e in cosa si differenzia dagli altri virus? Quanto è pericolosa e quali sono i sintomi? Ne abbiamo parlato con Fabrizio Pregliasco, direttore sanitario dell’Irccs Galeazzi e virologo dell’Università degli studi di Milano.

Innanzitutto: sarà davvero l’australiana l’influenza più diffusa quest’inverno?
È molto probabile, perché è stata quella prevalente in Australia, dove la stagione influenzale è appena finita. Lì sono circolati due virus: l’Ah3n2 e l’Ah1n1. In Italia abbiamo già avuto i primi isolamenti sporadici, entrambi sottotipi di virus influenzale. Quindi ci aspettiamo che saranno protagonisti della prossima stagione. Ma lo scoppio dei casi dipende anche dall’andamento meteorologico: in genere il virus influenzale arriva quando le temperature sono basse. In Inghilterra ha prevalso l’Ah1n1 perché è immunoevasivo”.

Cosa vuol dire che è immunoevasivo?
Col Covid abbiamo imparato che dopo aver contratto il virus oppure dopo il vaccino, è possibile essere contagiati nuovamente, perché muta ogni 4-6 mesi. Lo stesso vale per il virus influenzale, che cambia annualmente. Il nostro organismo fa un identikit del virus, ma se esso muta non lo riconosce più. Quindi il vaccino va aggiornato. Nel caso dell’influenza, quest’anno sarà quadrivalente: efficace per quattro varianti, inclusa l’australiana”.

Influenza australiana, in cosa consiste e quando arriverà: l'intervista a Fabrizio Pregliasco
Influenza australiana, in cosa consiste e quando arriverà: l’intervista a Fabrizio Pregliasco (Ansa Foto) – notizie.com

Come si manifesta l’influenza australiana?
In generale l’influenza è sempre la stessa malattia e l’australiana non causerà sintomi diversi dalle altre. Si riconosce per tre cose: febbre oltre i 38 gradi, presenza contemporanea di dolori articolari e naso chiuso che cola e occhi arrossati. Il Covid invece, può mimare le forme simil influenzali o anche non manifestare sintomi, allargando così la catena dei contagi”. 

Fino a dove possono arrivare i casi gravi?
L’australiana ci preoccupa perché, come ho già detto, è immunoevasiva, quindi ci aspettiamo molti casi. Raramente l’influenza rispetto al Covid causa polmoniti virali atipiche. Ma proprio come il Covid può rappresentare la goccia che fa traboccare il vaso per le persone fragili. Ecco perché per loro è importante la vaccinazione per entrambi i virus. Si possono fare anche nella stessa giornata”. 

Professore, cosa sappiamo invece della variante XEC del Sars-CoV-2?
Anch’essa è immunoevasiva e fa parte della famiglia Omicron, più leggera delle altre. Questo Covid non segue l’andamento stagionale e ogni 4-6 mesi arriva una nuova variante. Abbiamo avuto un’onda tra luglio e agosto, poi è calata e ora è risalita. La XEC non ha bisogno delle condizioni meteorologiche per diffondersi, a differenza dell’australiana e altre influenze. In inverno, si aggiungerà agli altri virus e si raggiungeranno gli stessi valori complessivi dell’anno scorso”.

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